la pipa di Pertini
Il 27 gennaio, giornata della memoria, la sezione ginevrina dell’Anpi ha presentato il film “Ci mancherai”, sulla vita di Sandro Pertini.
Pertini non-interventista, eppure medaglia d’argento della prima guerra mondiale.
Pertini sotto il fascismo, 14 anni di carcere e due evasioni.
Pertni, dirigente e militante del partito socialista unificato.
Pertini, che appena eletto Presidente della Repubblica evoca Aldo Moro.
Pertini che non abita al Quirinale.
Pertini alla stazione di Bologna. Pertini in Irpinia.
Pertini che esulta allo stadio Bernabeu.
Pertini sulla bara di Enrico Berlinguer.
Pertini che se ne va senza funerale a raggiungere i suoi compagni lassù.
La vita di Pertini è indissolubilmete legata alla storia d’Italia e anche alla nostra storia privata. L’Italia andava alla deriva, ma resisteva, «con gli occhi asciutti nella notte nera», come cantava De Gregori e noi ci illudevamo che «il sol dell’avvenire» avrebbe infine rischiarato la notte.
Dopo la proiezione, l’on. Valdo Spini ha commentato quegli anni e raccontato che lui, eletto deputato giovanissimo, nel 1979, non aveva avuto bisogno per questo di rottamare nessuno, anzi aveva scelto Sandro Pertini come mentore, meraviglioso, malgrado il suo carattere non sempre facile.
Furono anni bui, ma sotto certi aspetti anche eroici.
Oggi, gli adulti comprano album da colorare, spippettano sigarette elettroniche, vanno al lavoro in monopattino, portano gli animali domestici dallo psicanalista, le donne ricche affittano gli uteri delle donne povere. Mi fermo qui, ma la lista delle miserie della civiltà dei nostri giorni è molto, molto più lunga.
Allora sì, ci manchi, Sandro, tu e la tua pipa.
Sandro Pertini, trentaquattro anni fa, si rivolgeva ai docenti e ai discenti, alla scuola come formazione umana e spirituale delle nuove generazioni. Diceva che la scuola non è soltanto la comunicazione del sapere, non la trasmissione nelle menti dei giovani delle conoscenze e delle esperienze acquisite, ma molto di più: in essa risiede una funzione fondamentale quella dell’educazione e della formazione umana e spirituale delle nuove generazioni.
Il presidente aveva una moderna concezione della società, conosceva bene l’ineguagliabile funzione sociale che la scuola da sempre assolve ma, già da allora, ne osservava le carenze…. Quante pillole di saggezza nei suoi discordi che dovremmo rileggere con attenzione e farne oggetto di riflessione nelle ore di storia e di cittadinanza…. e farne tesoro…..
Dove sono finiti gli uomini come Pertini? DOVE, DOVE, DOVE?