andando per mostre
Ai sempre più numerosi fan dell’Arte che potrebbero aggiungersi alle preventivate migliaia di visitatori della Mostra su Piero della Francesca – Indagine su un mito, tenuta dai Musei San Domenico di Forlì fino al 26 Giugno – vorrei segnalare quella organizzata dal Mar di Ravenna dall’accattivante titolo La Seduzione dell’Antico, che ospita incredibili capolavori del Novecento provenienti sia da diversi Musei Nazionali che da Collezioni Private.
Nella mostra di Ravenna, divisa per sezioni contrariamente a quella di Forlì, il legame tra Antico e Moderno è chiaro e preciso, sia quando si tratta di un riferimento evidente, come nelle Veneri di Man Ray o nella Stiratrice e ragazzo di Caravaggio di Guttuso, sia quando il riferimento è più evocativo come nei busti di Fontana o di Marini nella sezione <Quel non so che di Antico e di Moderno>, dove possiamo ammirare quadri imprevisti di Virgilio Guidi accanto ai De Chirico, Carrà e Campigli presenti anche nella mostra di Forlì.
Certo il fascino solenne della contrapposizione tra la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca e il ritratto di Silvana Cenni è meno palese nei quadri di Casorati esposti a Ravenna, ma i suggeriti accostamenti tra Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi e Perugino nei quadri esposti a Forlì a volte suonano un po’ forzosi, così come l’influenza della pittura tonale di Piero su Seurat o Morandi, e poco si indaga, anche nei commenti dell’audio-guida, sul suo rapporto con pittori italiani degli anni trenta come Cagli o Gaudenzi.
Precise invece, nella mostra di Ravenna, le tavole divulgative che illustrano le varie sezioni e ci riconducono alle nostre radici, oggi come ai tempi di Longhi o T.S. Eliot, dove Il Figliol Prodigo di Marini è una metafora della mostra, come dice Elena Pontiggia, tra gli autori del catalogo, testimonianza del pensiero del curatore Claudio Spadoni, che asserisce «tutta l’Arte è contemporanea» e se così non fosse sarebbe la morte della nostra civiltà. O no?