Piccole storie, grandi donne

3 marzo 2016 di: Elena Ciofalo

La lotta agli stereotipi, alle discriminazioni, quella per la difesa e l’affermazione dei diritti e del ruolo della donna in qualunque società, è un’azione che inevitabilmente parte dal basso, dal singolo gesto, in qualunque momento una donna dica “No” ad una situazione che la vessa e la umilia.

Nei prossimi articoli, raccoglieremo quindi contributi di storie al femminile che abbiano fatto la differenza nella realtà in cui si sono svolte, contribuendo a migliorare delle situazioni, o a crearne di nuove. Qualsiasi tipo di storia in cui un donna abbia trovato un modo per affermarsi in un contesto non facile e accessibile, costituisce un materiale valido per importanti riflessioni.

Infatti, se da un lato è giusto prendere ad esempio grandi donne del passato e del presente, dall’altro è bene non scordare delle tante storie apparentemente piccole, che incrociamo nel nostro quotidiano, e che sono dimostrazioni di forza femminile tanto quanto quelle delle autrici delle nostre librerie, o delle registe dei film che amiamo, o delle politiche dei giornali che leggiamo. Perché quelle storie celano spesso grandi significati. Da Rosa Parks, che non lasciò il suo posto sul bus, alle donne che denunciano abusi domestici, anche – e forse soprattutto – le storie “ordinarie” celano grandi insegnamenti sulla difesa dei diritti delle donne, per l’affermazione dell’opera femminile all’interno di tante realtà.

Quello che vi proporremo, negli articoli che seguiranno, è un altro punto di vista rispetto alla riflessione sulla “grandezza” e la “importanza” dei gesti delle donne all’interno della società. Non ignoriamo la “grande scala”, fatta di donne, attiviste e politiche le cui azioni sono pubbliche e note a intere porzioni della popolazione, ma arricchiremo la sezione con storie su “piccola scala”, assumendo che esse effettivamente abbiano la stessa importanza relativa di quelle in scala maggiore. Un’altra traiettoria che tendenzialmente seguiremo sarà la dimensione internazionale di queste storie, che ci permetterà di avere contezza della realtà quotidiana, lontana dai riflettori e filtri mediatici, che caratterizza Paesi culturalmente e geograficamente lontani.

1 commento su questo articolo:

  1. Rachele scrive:

    Non vedo l’ora di leggere le storie di queste donne, lontane, vicine, dimenticate, mai raccontate, purtroppo. Come dici benissimo tu “è bene non scordare delle tante storie apparentemente piccole, che incrociamo nel nostro quotidiano, e che sono dimostrazioni di forza femminile tanto quanto quelle delle autrici delle nostre librerie, o delle registe dei film che amiamo, o delle politiche dei giornali che leggiamo.” Leggere i racconti di altre donne, delle loro lotte, delle loro vittorie ci farà sentire un po’ più forti, io penso, rispetto a quelle che leggiamo, vediamo nei film che sembrano a volte irraggiungibili essendo frutto di fantasie, rendendo omaggio al coraggio mostrato nella quotidianità troveremo lo stimolo per fare anche noi, nel nostro piccolo, il nostro meglio.

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