Violenza e orrore

7 marzo 2016 di: simona mafai, 8 marzo

“Ho combinato un casino”. “Mi dovete credere, non lo so perché lo abbiamo fatto”. Così lo studente di giurisprudenza (!!) parla  dell’assassinio compiuto, assieme ad un amico, contro uno studente di 23 anni. C’è alcool, ovviamente; c’è droga; c’è la mostruosa esaltazione di una propria assoluta libertà; c’è la cancellazione di ogni limite:  il vuoto.

Abbiamo visto jihadisti tagliare la gola, terroristi sparare su sconosciuti. Ma questo delitto (Roma, 5 marzo 2016) è più terribile.

Cerco, ma non trovo,  parole adeguate a commentarlo. E a che servirebbero?

Invito ciascuna e ciascuno  ad una riflessione intima, non convenzionale, sul male (così vicino) che  ci circonda.

(Come è triste  scrivere  questa nota alla vigilia dell’8 marzo!)

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