a Palermo si studia, non si spara
Palermo è scesa in piazza per dire No alla Violenza e al Razzismo. Anche se già avvenuta, riteniamo utile raccontare di una manifestazione positiva perché aperta non solo alla solidarietà fra giovani, ma anche alla integrazione possibile tra genti di diverse provenienze. Le belle foto dell’autrice rendono bene l’atmosfera della giornata.
Ha detto un secco No il quartiere Ballarò, agli atti di violenza che hanno visto coinvolto Yusupha Susso, il ragazzo gambiano ferito alla testa da un colpo di pistola dopo una lite, il 2 aprile scorso.
Ad una settimana dall’accaduto è partita da Piazza Bologni, per attraversare le vie del centro fino a giungere al campo di calcio nel cuore del quartiere, una manifestazione che ha visto coinvolte oltre duemila persone fra cui moltissime associazioni, il Sindaco e parte della Giunta, le Agende Rosse, il Forum Antirazzista, l’Università, il Palermo Pride, le Scuole del quartiere, il Centro Salesiano SantaChiara Palermo, Handala, Libera, METE Onlus, Hyro, Maghweb, Emmaus Palermo, Addiopizzo, Osservatorio discriminazioni razziali, Itastra (Università d’italiano per stranieri) ed EXTRA, la neo costituita Associazione che vede l’inclusione dei ragazzi migranti, attraverso il calcio e lo sport, organizzando tornei in cui lo stesso Yusupha ha giocato finora.
A fare da capofila al lungo cordone di ombrelli colorati e bagnati dalla pioggia battente, c’erano i ragazzi di Baddarhome che mentre tenevano alto il loro messaggio di pace “Non spegni il sole se gli spari addosso”, urlavano “A palermo si studia, non si spara!”.
Le condizioni di Yussupha stanno migliorando, dopo essersi risvegliato dal coma, ha capito di essere diventato “famoso” e che oggi un corteo ha marciato per lui, contro ogni forma di violenza e razzismo. Alla fine, al centro del campetto di calcio, un ragazzo poggia un pallone per terra. Lo lascia lì, in mezzo agli altri striscioni che la pioggia nel frattempo ha bagnato. Gli amici di Yussupha lo aspettano per giocare un’altra partita di calcio, lo aspettano a braccia aperte e fanno il tifo per lui che in questo momento sta lottando per vincere la battaglia più importante.
In questa occasione per me invece ha vinto Palermo, quella parte bella della città, che non si piega alle oppressioni mafiose, alla violenza e al razzismo.