Fortuna Loffredo, il circo mediatico e la lobby dell’orrore in tv da “Il Fatto Quotidiano” del 07.05.16

7 maggio 2016 di: Pierluigi Giordano Cardone

…Ma alla lobby della cronaca nera in favore di telecamera il futuro delle vittime non interessa. La carta di Treviso? Robetta da azzeccagarbugli. E infatti è successo un’altra volta: il luogo del delitto è diventato un set televisivo in cui protagonisti più o meno consapevoli si muovono sul copione disegnato per loro da chi segue uno scopo diverso. Usati. Per ritorno di immagine. Per dovere di cronaca mediaticamente nera….In due parole: il delitto è e sarà quella spettacolarizzazione del crimine che il caso Avetrana ha trasformato in una vale tudo della cronaca giornalistica. Questa volta, però, doveva essere diverso: almeno tre vittime hanno meno di 12 anni e una vita quasi intera davanti. Serviva basso profilo, invece si è preferito accendere le luci dei riflettori, approfittando della miseria degli attori non protagonisti. Che magari barattano dignità per pochi spiccioli e 10 minuti di diretta tv in qualche arena domenicale. “L’assassino ha avuto uno o più complici” dice la Bruzzone. Chissà. Ma se un domani le tre sorelline di Antonio digiteranno su Google nomi e cognomi, rivedranno tutto e ripiomberanno negli abissi del parco Verde, l’unico complice sarà la luce rossa della telecamera che tutto ha registrato, impedendo l’oblio sulle immonde storie di Caivano. “Serviva proteggerle queste bambine” diranno di aver detto. Nel frattempo non resta che aspettare il generale Garofalo che sale sul palco.

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