i cioccolatini dell’inviato speciale

13 maggio 2016 di: Marina Gasperini

Ieri mattina solita emozione e rabbia difronte alle ultime immagini di bombardamenti ad Aleppo. Ancora un ospedale di Medici senza Frontiere raso al suolo. Morto l’ultimo pediatra di Aleppo. Decido di andare en ville, in città, come si dice qui a Ginevra, per cambiarmi un po’ le idee.

Brutta idea! Traffico bloccato. Poliziotti dappertutto, in motocicletta, in macchina, a piedi. Ci sono anche le teste di cuoio sulla jeep. Come tutti i presenti, comincio ad avere paura: ci sarà un pericolo di attentato? Nasce un’improvvisata solidarietà tra noi tutti, c’interroghiamo, ci rassicuriamo, ci stringiamo.

Poi arriva una macchina nera, con i vetri scuri. Escono quattro enormi guardie del corpo. In mezzo a loro c’è un uomo molto alto, distinto, elegante. Il gruppetto di scuro vestito entra da Rohr, la cioccolateria più esclusiva della città. Dopo circa 10 minuti, esce, il signore ha un pacchettino in mano. La macchina nera riparte, e con lei tutta la polizia, a sirene spiegate. Il traffico ginevrino riprende il suo corso normale.

Chi era quest’uomo misterioso?

Apprendo solo la sera, dal telegiornale, che era John Kerry, inviato speciale degli Usa per incontrare a Ginevra il mediatore Onu e trovare una soluzione per far rispettare la tregua in Siria, dove dal 22 aprile sono già morti 250 civili.

4 commenti su questo articolo:

  1. Rita scrive:

    Se riuscisse a far accettare la tregua, promuoverei una colletta per regalargli una fabbrica di cioccolatini.

  2. Gemma scrive:

    Come si fa ad andare a Ginevra, in Svizzera e NON comprare dei cioccolatini? Tutto il resto può attendere! O no?
    Se però questo ci porta con la mente in Siria, ad Aleppo dove nonostante la tregua sia stata estesa di altre quarantotto ore si continua a combattere, dove tutte le aree sotto assedio sono prive di servizi o aiuti da parte dello Stato da quando nel 2012 è scoppiata la guerra civile, allora è valsa la sosta dolciaria a farci riflettere ancora una volta su quanto sia triste questa realtà che continua a seminare morte e distruzione.

  3. Attilio scrive:

    Articolo breve ma ottimo c’è tutta la vacuità del mondo moderno, il piacere ad ogni costo anche se si va a trattare per una guerra orrida e ingiusta più forse delle altre guerre.

  4. carlotta scrive:

    Certo è che nonostante tutto il male della triste realtà che osserviamo , la vita ,come per noi al momento spettatori, continua nella normalità. Non mi stupisce la sosta per i cioccolatini, mi rendono perplessa e arrabbiata le riprese dei vari G7, summit, sedute al Parlamento Europeo per discutere temi fondamentali legati alla sopravvivenza del pianeta dove grandi sorrisi, allegri scambi di convenevoli, simpatiche pacche sulle spalle suggeriscono atmosfere da tè danzanti .
    Forse solo a noi importa veramente un futuro degno ?

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