il Muos non è nocivo, dicono, però…
Con le sue chiese e il Palazzo di Città, la piazza Vittorio Emanuele III di Niscemi è un’oasi di buon gusto in mezzo all’edilizia abusiva che attanaglia la maggior parte delle periferie siciliane. Ma il sole a picco rende la piazza ancora più bella, così come gli striscioni No Muos e le bandiere rosse e arcobaleno di chi continua a dire “no” al sistema satellitare della Marina militare statunitense di contrada Ulmo, mille per la Digos di Caltanissetta e duemila per chi partecipa al corteo.
Questa volta la strada tortuosa ma suggestiva della sughereta ha lasciato il posto ad un percorso lungo le vie della città, anche per tentare di coinvolgere la gente del paese in una battaglia che la riguarda da vicino. Come di consueto non è mancata la presenza delle mamme No Muos e dell’amministrazione comunale, ma le donne e gli uomini di Niscemi avrebbero potuto fare molto più che restare alla finestra, a guardare.
La mobilitazione ha comunque registrato l’adesione di numerose associazioni culturali e ambientaliste siciliane e si è svolta a ridosso della sentenza con la quale il Cga di Palermo ha accolto il ricorso del Ministero della Difesa secondo il quale il Muos non sarebbe nocivo. Il 20 maggio, a Caltagirone si terrà invece la prima udienza del processo sulle responsabilità penali di chi ha autorizzato il Muos, che rimane, al momento, un’opera abusiva.
La grande assenza della politica siciliana al corteo non è certo passata inosservata e la mobilitazione ad oggi sembra essere subordinata a quanto stabilito da tribunali ed esperti sulla nocività del Muos per la salute. In secondo piano sembrano rimanere invece le considerazioni sulle strategie di guerra degli Usa e sul ruolo della Sicilia nel nuovo scenario mondiale. Fra mille difficoltà e grandi assenze, il movimento No Muos continua però ad esserci e a fare la sua strada.