democrazia l’è malad
Ma perché parlano tutti senza sosta, santoni o meno, visti e rivisti ad ogni occasione, ospiti di tutte le reti tv nazionali e no, perché anche dicendo tutte le cose plausibili che più o meno ognuno di noi, laurea, diploma o elementari appena, è in grado di pensare, non aggiungono un solo rimedio a fare dell’Europa unita una speranza e un riconoscimento per tutti, Gap generazionale a parte e persino questione “migranti” accantonata per un attimo?
Non è solo la destra che trascina fuori dal gioco un’Inghilterra che medio termine risolverà forse in positivo la sua scelta, ma la sensazione via via più chiara e pesante che l’Europa non è e non vuole essere paritaria, poiché sin dall’inizio si è preparata a essere verticistica, a segnare bravi e non bravi sulla lavagna e soprattutto a fissare regole che non possono andar bene per tutti visto che ogni paese è diverso dall’altro, e ha accettato l’idea di Europa e soprattutto di moneta comune senza preparazione, programmazione e valutazione necessarie.
Non è colpevole la Germania che ben sapeva dove avrebbe messo i piedi e si organizzava per tempo, non lo è la Francia che quando può fa valere il suo peso, non è colpevole ora una Gran Bretagna che si misura con se stessa, con le sue comprovate capacità e le sue storiche scaltrezze e che si piglia la briga di dare uno scossone a ogni paese membro, pesce piccolo o grosso che sia. La Brexit non può far piacere a un italiano che voglia riflettere su ciò che la vecchia Albione ci ammannisce.
Ma dopo i terremoti si deve tentare di rimetter su le pietre, gridare vendetta o mostrare i muscoli non può essere la strada migliore, pericolo è davvero quello che ognuno rivoglia le proprie frontiere, la gestione propria, le sue norme entro confine. Sarebbe grave, avrebbe il sapore di una frettolosa forse iniqua restaurazione.
E ce la prenderemmo con una destra che spara a zero senza problemi, non tenendo conto di chi spara col silenziatore ma gli corre dietro. Ora, o respiriamo tutti allo stesso modo, senza bombola di ossigeno e senza bacchettate sulla schiena da chi è più bravo di noi, o paghiamo, comunque vadano le cose, l’alto prezzo di una gran confusione e di una democrazia malata.
Non c’è un solo articolo di Fortunata Pace che io non condivido il nome fa pensare ad una donna di altri tempi i pensieri le deduzioni ad una giovanissima.
se non si vogliono reazioni di “pancia” e non “di concetto” si devono educare le menti
smetterla con programmi televisivi di evasione e concentrarsi sulla presentazione reale di ciò che accade
basta con le fiction, occupiamoci di cronaca politica ed economica invece di dedicare tempo ed energie
a sviscerare tutti i particolari più raccapriccianti della cronaca nera annebbiando le menti dei fruitori di
programmi mattutini e pomeridiani di disimpegno e morbosità varie miste a gossip inutili e superficiali