dopo la finale
L’euro è finito. Non la moneta, malpensanti, il campionato. Peccato. E’ stato bello per qualche settimana sentir parlare nei bar, negli uffici, e per strada, della formazione delle squadre piuttosto che delle giunte amministrative. E quando la nostra squadra è stata eliminata, è stato bello mettersi a tifare per le squadre dei piccoli paesi: l’Islanda, il Galles. Umanismo calcistico.
La Francia, dimenticati per un giorno i problemi e sospesi gli scioperi, ha vissuto la finale con l’ansia di una battaglia. Il Presidente Hollande e il suo primo ministro speravano in questa vittoria per ritrovare l’unità nazionale messa a dura prova dalla recente legge sul lavoro.
Ma il Portogallo ha infine vinto la sua prima coppa internazionale e tutti i non francesi se ne sono rallegrati, preferendo la sua perseveranza modesta all’arroganza delle squadre da sempre favorite.
Aveva ragione Umberto Eco, quando scriveva: il calcio è un rituale in cui i diseredati bruciano l’energia combattiva e la voglia di rivolta.
bella l’immagine del bimbo portoghese che consolava il francese sconfitto
quanta serenità in quel gesto!
non temete: è iniziato il calciomercato: continueremo ad essere informati sul calcio
molto meno sul resto…