Non è guerra di religione. È guerra alla religione da “Il Fatto Quotidiano” del 17.08.16
…Per questo, il capitale ha dichiarato guerra alle religioni e aspira ad abbatterle: le fa passare per intrinsecamente terroristiche, fanatiche e violente, di modo che l’opinione pubblica sia pronta all’attacco contro di esse.
Di più, fa sì che gli islamici si illudano che i loro nemici siano i cristiani e i cristiani si illudano che i loro nemici siano gli islamici: laddove il vero nemico degli uni e degli altri è il fanatismo economico, la violenza immanente del mercato, l’integralismo liberista. In questo modo, anziché lottare insieme contro l’integralismo economico, islamici e cristiani finiscono per favorirlo: e per dissolvere se stessi in questo esiziale gioco al massacro da cui a uscire sconfitta è la religione della trascendenza.
Ce l’ha insegnato Pasolini: il contrario della religione della trascendenza non è il comunismo, ma il capitalismo. Che è ateo, nichilista e, per ciò stesso, nemico di ogni religione della trascendenza. Se il capitale, come ci insegna Marx, mira ad abbattere ogni ostacolo che lo limiti, ben si capisce perché esso oggi sia in lotta contro le religioni. È bene saperlo. Siamo nel bel mezzo di una guerra alla religione: una guerra tutta funzionale alla teologia economica del mercato, che aspira a essere il solo monoteismo legittimo, riconosciuto e venerato.
Prendiamone atto: il vero fanatismo, oggi, è quello dell’economia di mercato. Che in nome del “ce lo chiede il mercato” massacra i popoli e i lavoratori, distrugge ogni valore che non sia quello economico, abbatte ogni senso che non sia quello della forma merce.