partecipazione italiana al WSF di Montreal

8 settembre 2016 di: Associazione Mete onlus

Si è appena concluso il World Social Forum di Montreal (12esima edizione), a cui Giorgia Butera (Presidente Mete Onlus/Advocacy) è stata invitata rappresentando, su delega, anche l’Associazione Protea Human Rights, presieduta dalla Dott. Sara Baresi. Ancora una volta, il contesto dei Diritti Umani Internazionali ha accolto denunce importanti da parte delle due Associazioni italiane, proseguendo il lavoro già svolto al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra.

L’attenzione è stata rivolta alla condizione di ragazze sahrawi, che dopo aver fatto rientro nei Campi di Tindouf, non sono più tornate a vivere in Spagna, paese che negli anni le aveva accolte. Al Fsm 2016 è stato presentato, inoltre, tutto il lavoro condotto a livello nazionale ed internazionale, e le differenti campagne a tutela dei diritti umani, in corso e previste.

Tra le più recenti, il “Messaggio di Civiltà” contro il turismo sessuale minorile, partito dall’Aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino grazie alla disponibilità ed al sostegno della Società Gesap, presieduta dal sen. Fabio Giambrone. Per non dimenticare tutte le persone che non hanno voce, tutte le vittime di abusi e di violazioni dei diritti umani fondamentali, delle quali nessuno pare prendersi davvero cura.

L’apertura dei lavori della Pres. Butera è avvenuta con la partecipazione in Conferenza di Forgotten Victims, organizzata dalla collega Aicha Duihi (Presidente SPDH) di Laayoune, che ha denunciato il calvario sopportato dai sahrawi sequestrati nei Campi di Tindouf (Sud-Ovest dell’Algeria), ed i maltrattamenti, abusi ed atrocità avvenuti nel Fronte Polisario.

Con l’occasione, è stato costituito il Comitato Internazionale per le vittime di Tindouf i cui membri fondatori sono: Osservatorio del Sahara per la Pace, la Democrazia ed i Diritti Umani (OSPDH), il Forum Canario-Sahraoui(Focasa) e l’Associazione Italiana Mete Onlus.

L’incontro è stato moderato da Yasmine Hasnaoui, portavoce e Presidente della Fondazione dell’Amicizia Marocchino-Americana, che fin dall’inizio ha sottolineato la necessità di porre fine alla sofferenza quotidiana delle popolazioni sequestrate, sollevando il blocco imposto ai Campi di Tindouf. La Presidente dell’Osservatorio, Aicha Duihi, ha affermato che l’incontro si è proposto di far luce su tutte le vittime del Polisario, sia quelle morte sia quelle il cui destino rimane ancora sconosciuto. I Campi risultano essere una prigione a cielo aperto, dove i saharawi vivono in condizioni insopportabili, fuori dal controllo della comunità internazionale.

In Conferenza, anche il Presidente del Forum Canario-Sahariana, Miguel Angel Ortiz, il quale ha accolto con favore l’iniziativa di dar vita all’OSPDH affermando che l’Algeria ha nominato un nuovo leader a capo del Movimento, il signor Brahim Ghali, un latitante ricercato e perseguito dai tribunali spagnoli per crimini contro l’umanità.

La Presidente Giorgia Butera si è concentrata sulla preoccupante situazione di giovani ragazze saharawi adottate da famiglie spagnole, le quali, fatte rientrare nei Campi Tindouf per incontrare le famiglie d’origine, non hanno più fatto ritorno in Europa, con il rischio che le giovani siano vittime di matrimoni forzati, o costrizioni sessuali, in violazione dei principi dei diritti e della dignità umana.

Durante la Conferenza è stato proiettato un docufilm, della durata di 10 minuti, che elenca i principali responsabili del Fronte Polisario, i quali hanno commesso crimini contro l’umanità per 40 anni, e una parte delle vittime, stimate in 40.000 persone di diversi paesi e nazionalità, in particolare marocchini, mauritani, spagnoli, francesi e coreani.

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