Riprendere l’azione contro la pubblicità sessista
Appena noi donne abbassiamo la guardia (per far fronte ai tanti più
drammatici eventi del mondo) , gli orridi mostri pubblicitari
(maschilisti imbevuti di fantasie perverse) ritornano
in scena, degradando con compiacimento l’immagine della donna.
Vi è stato, nelle ultime settimane, un rigurgito di questi orrori; e la pubblicità (per una marca di biancheria, o di camicie, o di profumi)
diventa una scena quasi pornografica.
Un tempo riuscimmo, come femministe, a far censurare i manifesti della donna inginocchiata
sulla motocicletta, ed altri ancora. Oggi troviamo sui giornali immagini altrettanto volgari ed offensive.
Sarebbe il caso di Intervenire di nuovo. .
“Ni putes, ni soumises”, gridano in Francia le ragazze dei quartieri cosiddetti sensibili.
“Né puttane, né sottomesse”, gridiamolo anche noi, donne di ogni parte del mondo .