due novembre
Penso che i morti siano accanto a noi separati da una pellicola sottile, ma più impenetrabile della cortina che ci separa ordinariamente e ordinatamente gli uni dagli altri, le une dalle altre.
Possono soltanto inviarci messaggi involuti che sta a noi accogliere per dargli solo un po’ di calore, anche quello che si trova nel cavo delle mani raccolte. Quello che più a loro manca.
Oggi si pensa a chi non c’è, a chi non è più con noi a dividere precari segmenti di vita, a chi è andato in un altrove sconosciuto. Si pensa a chi è rimasto con gli occhi aperti su un mondo anch’esso sconosciuto, lontano dai cuori capaci di serbare intatti sentimenti sopravvissuti all’eccidio dei legami.
Non sentiamo più il respiro di chi è morto ma la sera, quando il silenzio cala sui cuori e sulle case, quando si è capaci di ascoltare e capire quel silenzio, quando il cuore diventa piccolo e la casa immensa come un campo che circonda chi è rimasto, allora – forse – il respiro diviene luogo dove incontrare altri respiri e altri silenzi.
I versi di Silvia Bre, intensi e dolenti, possono dare senso a quel respiro che si fa parola:
Non è l’anniversario di un’assenza –
è che ti trovo qui nei miei pensieri
come un custode fermo sulla porta
che dà sul mondo e sugli ingressi scuri,
con l’aria di chi ascolta una parola.
Noi ti pensiamo.
Andartene fu un ordine severo
al quale continuiamo ad obbedire –
siamo rimasti qui, dove ogni tanto
si nomina il tuo nome,
dove hai lasciato a respirare i versi:
stiamo al tuo posto – eredi di una sedia –
tra le cose. Ancora non sappiamo
quale male fu tuo che non è nostro.
Sono sufficienti poche frasi per rivelare l’animo di poeta di Francesca Traina, dovrebbe scrivere più spesso per noi ed in generale per tutti, la scelta di Silvia Bre è adatta sia alla ricorrenza dei morti sia alla malinconia che rivela ogni tratto dello scrivere di Francesca.
Francesca Traina è una poetessa eccezionale, anche quando sceglie le poesie degli altri vi è nella scelta un fattore in più.
I versi di Silvia Bre come le parole di Francesca nascono da un’anima aperta al mistero e alla vocazione verso l’infinito.
Identificare la morte con l’assenza è un’elemento poetico che mi piace tanto, scelta ottima con questa poesia per simboleggiare il due novembre, ed anche l’introduzione è malinconica ma dolce
Una poesia che ho amato sempre molto, ritrovarla a mezzocielo mi ha fatto bene, condividere con tanti il concetto di assenza ti aiuta a comprendere l’incomprensibile.
una poesia molto commovente e intensa che esprime bene il tuo animo.
pippo