credenze e false credenze
Da cosa ci facciamo, spesso, “buttare fuori strada”?
Dalle convinzioni che nascondono una credenza, un “credo” laico e/o confessionale che, già di per sé, non è soggetto ad essere “messo in discussione” e quindi valutato e poi verificato.
Ma una credenza nasconde, spesso, una falsa credenza.
E come farla emergere dal buio delle nostre certezze?
Introducendo il magnifico “errore”, l’umanissimo errore.
La ricerca dell’errore, non è l’esercizio sterile di insinuare il dubbio.
Il dubbio, spesso, viene utilizzato per rimanere statici, e comunque va sempre sciolto, e quindi va trasformato nella ricerca dell’errore, che è il movimento verso la chiarezza e il tentativo di ridurre l’errore stesso, quando c’è.
Ma questa azione prevede che chiunque possa cadere in errore, ma proprio chiunque.
Nel momento in cui la certezza della perfezione esclude l’errore, lì, proprio lì, incontro la presunzione, ossia «la fiducia eccessiva nelle proprie capacità, alta ed esagerata opinione di sé, con riferimento ad un comportamento particolare e determinato», (Treccani web).
La nostra è una società “presuntuosa” e chi è presuntuoso è soggetto a farsi erodere, a farsi corrodere e a farsi corrompere.
Farsi erodere dalla compiacenza, dal piacere di essere compiaciuti …
Farsi corrodere dall’invidia, dalla rabbia, dal senso di inferiorità …
Farsi corrompere, per mantenere alta la “fiducia eccessiva” di sé, della propria persona.
Adoro il dubbio, lo sciolgo e poi valuto e verifico la mia azione e quella degli altri.
È un modo magnifico per rimanere umili, concreti e operosi.
Buon Natale a tutti.
Sia loda al dubbio, scriveva Brecht e così terminava il suo inno al dubbio:
Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio.
Che meraviglia! Dubitare spinge ad assumersi le responsabilità della propria scelta.
Dubbio, incertezza, insicurezza.
Equivoco, ambiguo, indistinto.
Stato di perplessità, sospetto, timore.
Problema, dilemma.
Aiuto!!!!
Marta, orientarsi non è difficile ma, solo dopo aver trovato le coordinate.