Le dimissioni di Renzi e il rischio del salto nel buio da “La Repubblica.it” del 05.12.16
…La riforma del Sì non era delle più entusiasmanti ma non lo è nemmeno la sensazione che tutto resti sempre uguale, che sia impossibile cambiare le cose, che anche alle prossime elezioni voteremo per il Senato e che rimarremo inchiodati alla lentezza di avere due rami del Parlamento impegnati nello stesso identico lavoro.
Ora assisteremo a una resa dei conti a sinistra tra chi vuole una restaurazione e chi ha predicato la rottamazione e a uno scontro generale tra chi pensa che il sistema sia da buttare e chi crede che le istituzioni siano invece da salvare.
C’è da augurarsi che sia a destra (come è accaduto in Francia) sia a sinistra si mettano in campo opzioni di razionalità politica, che nel Pd si archivi la stagione delle risse e si lavori per contrastare i populismi. Per non lasciare il campo libero a chi predica irrazionalità e propone ricette devastanti che disgregherebbero ancora di più il tessuto sociale.
Di questa giornata per molti versi storica colpisce soprattutto un dato ed è la partecipazione appassionata dei cittadini, una sorpresa che fa giustizia delle tante analisi sulla disaffezione al voto. Questi italiani, non importa se hanno votato No o se hanno scelto il Sì, meritano una proposta di Paese credibile, che parli di futuro e non di salti nel buio.