il dibattito sulla scissione, noooo!?!

24 febbraio 2017 di: Fortunata Pace

Se ne vanno. Offesi dal comportamento del segretario Pd che per mille giorni ha fatto (contro ogni loro placet) il Presidente del Consiglio e, peggio, ci vorrebbe riprovare e il cui comportamento giudicano dittatoriale e sordo a ogni loro legittimo, sia pur non concretamente espresso, desiderio di cambiamento. Sono “i quattro dell’avemaria”, Rossi, Bersani, Speranza e D’Alema. Ragioni simili ma probabilmente assai diverse, obbiettivi: recuperare ruolo e compiti di una sinistra, come tale irriconoscibile, e un tantino di voti da parte di aderenti delusi così come raccolto in colloqui personali. Se il nome del nuovo raggruppamento dovesse contenere la parola sinistra, raccomandiamo un qualcosa che lo distingua da sinistra italiana, che c’è già da un pezzo e che ha un suo cauto, inalterato posticino.

Intervistati a ruota e pressocché quotidianamente da tutte le parti in Tv, i fuggitivi mostrano ampio ottimismo di crescita e di doveroso cambio di marcia per quanto attiene al serio Rossi e all”appassionato Speranza, qualche distacco e sufficienza da Bersani che non disdegna tuttavia di aggiungere una qualche paginetta in più alla sua fitta e talora apprezzata antologia politica, e la solita aria tetra e di altrui condanna D’alema, perfettamente disegnato dall’umorismo di Crozza. Per lui, come forse per Bersani – e non per età – esistono soluzioni come quelle adottate da Bertinotti o da Prodi e Veltroni (e questi ultimi del resto usufruirono della … generosa spallata dello stesso compagno Massimo!) senza spianare armi all’interno di casa propria. Renzi frattanto conduce il suo gioco, si esercita in arroganze assortite e va in America come se ve ne fosse grande urgenza. Gli torneranno tutte le carte? Ma che bel panorama, per tanti innocenti elettori che vedono sfaldarsi un partito che in qualche modo potevano puntellare e dovranno assistere attoniti alla … “credibile ascesa” dei pentastellati.

Chiaro esempio di come si può, tra confusioni, lotte e rovine di destra e sinistra, rifarsi una vincente marcia su Roma, persino targata Raggi.

1 commento su questo articolo:

  1. Ornella Papitto scrive:

    Da tempo, sentivo odore stantio di proporzionale, formula che detesto.
    Falsamente rappresentativo della volontà degli elettori ma efficacemente rappresentativo delle volontà degli eletti.
    La scissione, secondo me, era su quel punto.
    I vecchi politici non tolleravano che un “giovane” potesse guidare testardamente un partito di sinistra sempre tenuto stretto nelle mani dei padri. E che padri! Egoisti, avari, autoritari, altroché democratici!
    Renzi, a volte si comporta come una caricatura di sé stesso, ma è di gran lunga più responsabile delle sue azioni di quei vecchi condottieri con la dentiera e la panciera Gibaud.
    I giovani vogliono assumersi le responsabilità della guida del nostro Paese?
    Largo ai giovani, ma a quelli competenti, non a quelli mediocri ed ignoranti.

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