genitori anziani, dunque …
Lui 75 anni, lei 63, da tempo chiedono di poter riabbracciare la loro bimba. La Corte d’Appello di Torino, però, conferma lo stato di adottabilità della bambina, respingendo il ricorso della coppia. La piccola non tornerà a casa sua a Mirabello, con i genitori biologici. A far esplodere negli animi il pregiudizio, è stato sufficiente un episodio di lieve entità, la bimba che rimane da sola in macchina qualche minuto, mentre i genitori scaricano le borse della spesa e le scaldano il biberon. I vicini di casa sbirciano dalla finestra e denunciano, gli assistenti sociali prontamente intervengono. La piccola viene data in affido e poi in adozione, nonostante una sentenza definitiva assolva i genitori dall’accusa di abbandono. La Corte d’Appello, chiamata a pronunciarsi sull’adottabilità della bimba, riconosce che la madre e il padre non hanno fatto niente di male, eppure si rifiuta di restituire loro la figlia perché ormai sono passati sette anni e per lei si tratterebbe di un trauma, anche se quel tempo è trascorso per colpa dell’apparato burocratico.
Stiamo parlando dell’Italia, un paese che non toglie la patria potestà ai mafiosi e si regge grazie alla quotidiana collaborazione dei nonni, e non voglio fare la solita polemica sulle adozioni di vip e gente famosa e benestante.
Sicuramente quella bambina sarà stata per quei genitori un regalo della vita, ha rimesso in gioco, dopo lunghe attese, la vita e le energie di una coppia che forse non sperava più di poter provare tanta gioia.
Sicuramente quella bambina avrà improvvisamente rappresentato il loro futuro.
Perché non avrebbe dovuto avere un’infanzia serena e gioiosa con i suoi genitori che tanto l’amano? Oltre l’età, oltre ogni diffidenza e preconcetto, la cosa più importante per un figlio è il come e perché si vuole e si cresce.
Questa non è la storia di un abbandono, ma la storia di una figlia desiderata a lungo, amata e tolta ai propri genitori, e che un giorno potrebbe avere delle problematiche serie per non aver potuto conoscere i suoi genitori che tanto l’hanno desiderata.
Per dirla con Gramellini:
“Da oggi in Italia esiste il reato di anzianità e la pena consiste nella sottrazione di un minore ai genitori biologici da parte della cosiddetta Giustizia