il Pittore e la Signora, Boldini e Franca Florio
Celebri nomi, importanti dinastie hanno contribuito alla storia d’Italia. Fanno parte del nostro esistere, ne andiamo orgogliosi per la forza che hanno promosso nel corso del tempo, per l’inventiva che ha reso possibile da un inizio magari incerto uno sfolgorante boom economico e sociale. I primi anni del secolo scorso sono stati palcoscenico di varie attività che lo hanno reso celebre per la loro unicità, per l’altissima qualità artigianale, per la raffinatezza delle idee, per la nostra imprenditorialità.
Se la conoscenza è sostenuta poi dalle immagini, entriamo nel loro mondo. Andiamo a guardare con curiosità fotografie d’epoca che raccontano come fosse l’ideale di bellezza in quegli anni, un poco in carne le signore, sfolgorio di gioielli, atteggiamenti burberi, pose statuarie dei mariti per l’attimo in cui esplodeva il lampo al magnesio, partito dal treppiede che nascondeva il fotografo coperto dal drappo nero.
Viviamo quel tempo se addirittura i ritratti sono dipinti da grandi autori. Svelano la lucentezza della seta, il colore dei capelli, lo splendore dei gioielli, l’incarnato roseo del decolleté, l’intensità dello sguardo.
Grande esempio di bellezza sono i ritratti di Franca Florio dipinti da Giovanni Boldini, ritrattista d’eccellenza della Belle époque. Don Ignazio, marito della baronessa Franca Jacona della Motta di San Giuliano, commissiona nel 1901 al pittore un olio su tela.
La storia legata al quadro che per anni è stato esposto all’hotel Villa Igiea di Palermo, antica dimora dei Florio, è rocambolesca. Dopo il tracollo finanziario della casata nei primi anni 20, il quadro prende destinazioni diverse, più volte venduto e acquistato. Inalterata in questi andirivieni rimane la sensualità di Donna Franca, esaltata dalle pennellate veloci del pittore. L’ampia scollatura mette in risalto spalle perfette, la postura danzante, l’incredibile filo di perle, lo sguardo, sono motivi irrinunciabili da non permettere un ulteriore viaggio verso una meta, che non sia la città dove Franca Florio ha vissuto. Il dipinto è stato messo all’asta dopo il fallimento della Società proprietaria di Villa Igiea. La Soprintendenza ai Beni Artistici, i musei, le Fondazioni, la Regione Sicilia, il Comune scongiurino questa ennesima fuga verso destinazioni senza paternità così come la voce del popolo, non solo palermitano, abbia valenza e sia un unico coro ad impedire che il ritratto lasci Palermo per sempre.
Proprio in questo periodo, e fino al 16 luglio prossimo, al Complesso del Vittoriano a Roma è in corso una mostra dedicata a Giovanni Baldini. Chi avrà la possibilità di andare potrà ammirare anche la magnifica tela del ritratto di Donna franca Florio, ne vale veramente la pena!