‘Sterminio gay’ in Cecenia, omosessuali colpevoli di esistere da “Il Fatto Quotidiano” del 12.04.17 di D.Accolla

12 aprile 2017 di:

…L’inizio del ‘900 fu importante per la storia dei diritti civili e sociali: donne e operai cominciavano a ottenere riconoscimenti sempre più ampi, dal suffragio alle tutele sul lavoro. Gli ebrei stessi cominciavano ad attraversare, seppur timidamente, un processo di maggiore riconoscimento ed emancipazione rispetto a un pregiudizio millenario. Tutto ciò che si sarebbe compiuto nel secondo dopoguerra, ma ormai avviato e irreversibile. Ciò non impedì, tuttavia, i tentativi da parte di forze reazionarie di impedire che la storia – e la civiltà con essa – andasse avanti: la tragedia della shoah e l’avvento dei grandi totalitarismi andrebbero letti anche sotto questa lente.

Oggi, di quel processo avviato più di un secolo fa, la liberazione della gay community rappresenta un nuovo anello in quella lunga catena di eventi dopo la fine dello schiavismo, l’affermazione dei diritti delle donne e delle classe lavoratrici e il superamento della diffidenza anti-giudaica. Eppure, come allora, le persone Lgbt sono ancora al centro di una narrazione che – esattamente come per gli ebrei nel secolo scorso – le dipinge come contrarie all’ordine sociale e minacciose per le nuove generazioni.

Oggi come allora, vediamo la creazione di lager dove rinchiudere persone che hanno la semplice colpa di ‘essere’. Una cosa, tuttavia, può differenziare il presente: la coscienza di cosa è stato. Le nazioni occidentali non possono e non devono far finta di nulla, com’è già accaduto per la shoah. Occorre utilizzare tutti i canali diplomatici necessari, oltre alle dovute pressioni nelle sedi competenti, per denunciare le violenze e gli eccidi organizzati in Cecenia e pretendere che questa barbarie abbia fine una volta per tutte.

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