Campagna sociale contro il razzismo
In occasione del 34esimo Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, dove chi scrive, presidente Mete onlus, e Sara Barresi, presidente Protea Human Rights, entrambe attiviste italiane, hanno presentato un documento al Presidente del Consiglio dei Diritti Umani, dott. Joaquín Alexander Maza Martelli, e al Signor François Crépeau, Special Rapporteur (incaricato per i temi riguardanti la migrazione all’interno del Consiglio), la psicologa SPRAR e CCD Mete Onlus Valentina Vivona ha esposto i contenuti della Campagna Sociale “Il razzismo non è un punto di vista, ma un crimine”, già pubblicazione editoriale a cura della stessa Advocacy.
Particolare attenzione è stata rivolta, nel Dossier introduttivo, al focus della migrazione, essendo il Paese di appartenenza coinvolto in primis nell’accoglienza di migranti e rifugiati. Paese, l’Italia, al quale è stato rivolto un ringraziamento per il totale impegno in materia di accoglienza migranti.
“Il razzismo non è un punto di vista, ma un crimine”, rappresenta un viaggio nel viaggio, lungo le tante e diverse destinazioni dei giovani che lasciano le loro case per poggiare i piedi su terre ove, credono, gli sia ancora concessa la possibilità di sperare in un futuro migliore.
Afferma la dottoressa Vivona: «La centralità della mia Campagna Sociale è il tema del razzismo inteso come fenomeno sociale ma anche culturale, rimandando alla violazione dei diritti umani nonché a forme di etnocentrismo così come ad atteggiamenti passivi di insofferenza, pregiudizio, discriminazione. Dobbiamo avere la capacità del sentimento di humanitas volto a garantire il rispetto pieno dei diritti dell’uomo».