“Donne impegnate nell’azione di contrasto alla mafia” all’Istituto Gramsci
Sabato 20 maggio alle ore 17,00 all’Istituto Gramsci Siciliano ai Cantieri Culturali alla Zisa in via Paolo Gili, 4 “Donne impegnate nell’azione di contrasto alla mafia”. Uno sguardo femminile sul libro di Alessandra Dino “A colloquio con Gaspare Spatuzza. Un racconto di vita, una storia di stragi”. Saluto di Salvatore Nicosia. Ne parlano con l’autrice: Franca Ingergamo, Gisella Modica,Egle Palazzolo,Bianca Stancanelli.Presiede Simona Mafai.
Ho partecipato a questo interessantissimo incontro di sabato 20 maggio ai cantieri culturali della zisa. Leggrò il libro che si presentava. Conoscevo di fama tutte le relatrici e la coordinatrice Simona Mafai per esperienza personale. Prima di entrare nel merito, volevo di re qui su Mezzocielo.it che mi è molto dipsiaciuto non salutare Simona che pure conosco da molti anni. Non so se lei mi ha riconosciuta ma colgo l’occasione adesso per salutrala e augurarle tutte le cose più belle.
L’argomento era interessante e quanto mai attuale e stimolante. Tutti gli interventi sono stati puntuali e illuminanti e ognuno ha portato il suo contributo a un discorso difficile e complesso che abbraccia l’orrore e l’umanità per sintetizzare. INfatti alla fine Alessandra Dino, esperta docente univesritaria su cose di mafia e autrice del libro, ha detto a chiare lettere e non senza un po’ di amozione o emotività, anzi si è chiesta o ha chiesto al collaboratore Spatuzza “come può dormire la notte dopo avere sciolti nell’acido, dopo avere assassinato ed essere stato pedina ed esecutore materiale di tanti crimini efferati e terribili”…Ci ha lasciate tutte con questo punto interrogativo, per me importante perchè l’autrice nel corso della discussione ha anche preso le distanze dal suo interlocuotre e ne ha raccontato anche aspetti della persona e non solo del mostro. Allora io mi chiedevo dentro di me, quasi, quasi si sta facendo l’apologia di un uomo che uomo, secondo il mio personale giudizio non è e, sempre secondo me, non può trovare remissione neanche quando racconta di un sogno del giudice Falcone. Mi rimane impresso che la docente Dino ha precisato che Spatuzza ha voluto non avere pubblicati nel volume molte delle sue confessioni/affermazioni…peccato, rifletto io.
La magistrata Imbergamo ha detto parole, per me, importanti e vere sul fronte militare della mafia, toccato e aggredito dalla giustizia, e su quello pdei reali mandanti, ancora non toccato, mettendo in guardia da facili entusiasmi, per così dire.Il mio personale giudizio, ferma restanod la qualità spiccatamente letteraria riconosciuta all’opera di Alessandra Dino, è che sono durissima contro i mafiosi e vorrei fosse roi inflitte loro condanne esemplari per tutta la vita , come già forse succede…la repressione.
Quanto al problema sollevato da latri su come evitare di fornire manovalanza alla mafia creando le occasioni per i più a rischio di lavoro e di riscatto è una questione profonda e difficile che mi vede ssopsesa tra un sentimento di ineluttabilità pessimista e una fioca possibilità di riuscita nell’intento di strappare menti alla ghiotta occasione mafiosa di comndare pur essenso comandati e ottenere potere e soldi.
Maria Lo Bianco