tra sacro e profano

13 maggio 2017 di: Carlotta Bertini

Abituati all’utopia delle grandi città dove lo spessore degli intenti è davvero esile, tanto si parla e si promette e poco si costruisce concretamente per il benessere sociale, per fortuna qualche volta accade di constatare realtà  stupefacenti.

Castelmuzio, borgo medioevale nella provincia di Siena, abitanti 245. Qui la bellezza oltre a quella del luogo, risiede anche nelle necessità.  L’argomento è un servizio igienico, un bagno salotto. Con tanto di spiega all’ingresso. Si è così una toilette pubblica conservata in bellezza e mantenuta in pulizia perfetta. Le pareti rivestite con le tessere più belle e costose della manifattura italiana, il mosaico delle ceramiche Besazza, ospitano un water adatto ai disabili di un bianco splendente. I colori di questa terra, l’ocra, il marrone, l’oro fanno da cornice al caso. In un paesino di 245 anime esiste il bagno più bello che un piccolo Comune o tantomeno una grande città  abbia mai messo a disposizione degli ospiti.

La realtà sfida il vandalismo, l’abitudine al degrado, la mediocrità della cosa pubblica, offrendo così un alto esempio che in una grande città non sarebbe nemmeno pensabile. Il paesaggio della Val D’Orcia è uno dei tanti luoghi italiani dove il respiro si ferma. C’è qualcosa di così profondamente mistico, spirituale, religioso nell’alternarsi dei colli, nelle forme e nel loro disegno, nelle ombre create magistralmente dalle nuvole che ombreggiano una zona per far scattare una luce forte e intensa su un casale protetto da cipressi che insegnano la nobiltà delle forme  e l’architettura della perfezione da lasciare senza fiato. Vorremmo essere una creta senese per cullarci nella rotondità delle anse, nell’alternare di gradazioni del verde, ocra, marrone, nero tanto che una scala colori completa non riporta.

I paesini, tutti, con la loro storia medioevale, i resti ben conservati, protetti e amati, case e stradine di sassi, tufo e cotto. Ogni angolo, ogni porta, ogni balcone o finestra gode di vasi di coccio impruneta, colmi di fiori, con il sollevo delle zampe di leone, mitico emblema nobiliare di Papi e Casate illustri. Questa icona del paesaggio, la Val D’Orcia, Patrimonio dell’Umanità, ricco di testimonianze storiche, religiose e artistiche, celebra la storia anche con l’eleganza di un bagno salotto. 

 

 

 

 

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