Formiche ospedaliere dal “Corriere della Sera” del 13.06.17 di Massimo Gramellini
La cartolina che la Sanità insana di questo Paese spedisce al mondo civilizzato è una foto scattata da un consigliere dei Verdi al quinto piano dell’ospedale San Paolo di Napoli. Immortala una paziente attaccata ai tubi della flebo e circondata da un convegno di formiche.
Ho sperato nel fotomontaggio. Invece il direttore sanitario ha confermato che le formiche erano autentiche, immagino ricoverate per accertamenti. Ho sperato che il direttore si scagliasse contro i responsabili del reparto, brandendo un lanciafiamme a forma di insetticida. Invece ci ha tenuto a specificare che le formiche circolavano sul letto, ma non sul corpo della paziente. Così ho smesso di sperare e ho cominciato a disperare. Anche di me stesso. Perché la cosa peggiore, peggiore persino delle formiche ospedaliere, è che ci stiamo abituando a tutto. Ci stiamo abituando al brutto. Ai topi residenti nei cassonetti dell’immondizia, alla ruggine sulle serrande dei negozi, alle scritte che imbrattano i muri. Al susseguirsi inesorabile delle sciatterie: l’addetto alle disinfestazioni che non disinfesta, l’addetto alle pulizie che non pulisce, l’addetto ai controlli che non controlla. E tutti gli altri che si lamentano, ma intanto fanno finta di non vedere lo schifo. O forse non lo vedono proprio più