diecirighe d’estate
Non c’è rancore dentro la scialuppa. Calata lungo la corrente scivolerà sugli orli dolci del mare. Avrà la dignità dell’esule e una tristezza chiara nello sguardo. Da quando la luna s’è abbassata sulle case sono trascorsi anni. Sconveniente e inopportuna aveva illuminato gli angoli nascosti d’una domestica coscienza. Ne hanno violato il cuore per ricacciarla negli anfratti della notte. Ora è ridiscesa a prua e va per mare sospesa a questo cielo obliquo. Si ricorderà di questi anni, di chi l’ha stemperata all’acqua falsandone i colori, di chi si è alleggerito al vento per conservarsi a lungo nella falsa convinzione d’aver perso ogni memoria. L’angustia è luogo di miseria e di sopravvivenza, di chi sosta dentro sé e guarda il mondo riflesso su uno schermo. Oggi è il mese che cantammo. Dicono sia tornata l’estate.
Fossero le 10 righe di TRAINA 20 O che delizia più grande
Sono bellissime queste dieci righe d’estate. Le ho lette varie volte, sono anche musicali.
righe molto suggestive piene di un’affascinante atmosfera estiva.
pippo