Manuale estivo di conversazione da “La Stampa” del 18.07.17 di Mattia Feltri
Attendere l’estate. Individuare il primo saluto romano disponibile. Aprire lo scandalo. Ricordare che sul fascismo c’è stato troppo lassismo. Ribattere che l’antifascismo è una vecchia foglia di fico. Scoprire che l’oggettistica fascista tira ancora. Svelare che Internet ha dato nuovo impulso. Supporre che Mussolini sia stato un bravo statista fino all’alleanza con Hitler. Replicare che Matteotti è stato ucciso nel ’24. E una dittatura è sempre una dittatura. Lo stato sociale è nato col fascismo, elencare Inps, Inail e colonie marine. Ricordare le drammatiche figure di Gobetti e dei fratelli Rosselli. Azzardare che il confino era una villeggiatura. Dettagliare sulle insopportabili condizioni di vita dei confinati. E tuttavia a Ventotene è nata l’Europa. Rattristarsi perché i giovani non sanno più.
Focus sulla curva neonazista del Verona. Giocarsi il jolly: e Stalin allora? Calare l’asso: Togliatti graziò i fascisti. Ma il fascismo per la cultura ha fatto molto, citare Cinecittà, la Treccani, le riviste di Bottai. Ribattere sull’orrore delle leggi razziali e il giuramento fascista nelle università. Sì però Bobbio. Perlomeno Mussolini fu un grande urbanista, menzionare l’Eur come ultimo vero progetto architettonico. Rievocare il sacrificio dei partigiani. Proporre gli studi di De Felice sull’effettivo numero dei partigiani. Parlare delle stragi naziste, Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema. Quelli che erano fascisti prima e antifascisti dopo. Se c’è la democrazia è grazie alla Resistenza. No, grazie agli americani. Ed è subito autunno.