Filma in diretta Fb l’agonia di un ragazzo, dov’è finita l’umanità? da “Il Fatto Quotidiano” del 25.10.17

25 ottobre 2017 di:

…Quanta anestesia emotiva stiamo accumulando, inconsapevolmente o meno, permettendo che uno strumento diventi la lente principale attraverso cui osservare la realtà, invece di viverla? Mandando in diretta quelle immagini, tolte poi dal web ma comunque viste da un grande numero di persone non è stato soltanto violato ogni limite della privacy dell’altro (il che sarà o meno oggetto in sede legale)?

Ciò che più turba nell’inconsapevolezza del gesto è la negazione della dignità e dell’intimità del corpo altrui nella sua fragilità, nella sua sofferenza, nel suo bisogno. Se non riconosco l’altro essere umano come corpo analogo al mio, se non sento più il bisogno di quella vicinanza che il soccorso prevede ma pongo tra me e quel corpo un mezzo che lo filma io sto trasformando l’altro in un oggetto.

L’oggettivizzazione, la cancellazione dell’intima unicità fisica del corpo mercifica l’umanità, e questo sempre di più accade intorno a noi, nella liquidità ottusa della ragnatela. Ogni forma di violenza, sia essa verbale o fisica, trova luogo principale di esposizione e propaganda attraverso la rete e i social, dal sessismo all’omofobia, dall’hate speech al bullismo e al razzismo. Non c’è che da scegliere nel vasto repertorio, dove l’indifferenza e l’anestesia emotiva la fanno da padrone nel ronzio costante dello sciame digitale…..

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