il bollettino dello stupro non conosce tregua
È tempo che gli uomini violenti e gli stupratori siano emarginati dagli altri uomini. Domenica a Misterbianco è toccato a una giovane di 25 anni, abbandonata ai margini di una strada dopo uno stupro di gruppo. Tre balordi tra i trenta ed i 22 anni, hanno violato il corpo e la libertà di una donna colpevole di aver chiesto di essere riaccompagnata a casa da uno di loro, che conosceva, a conclusione di una serata in una discoteca a Catania. Abbiamo letto che uno stupratore seriale (lo stupratore dell’ascensore) supplica e chiede di essere guarito ma non ha cercato aiuto prima di essere arrestato.
A Milano una donna si è salvata dallo stupro perché ha avuto la possibilità di chiedere aiuto (suonando il clacson) e di riceverlo da cittadini normali che l’hanno soccorsa. Ogni volta dobbiamo trovare parole nuove perché ogni donna ha bisogno della nostra solidarietà e della vicinanza delle altre donne e ogni stupratore deve sapere che non possiamo perdonarlo.
Non vi è mai un motivo che possa giustificare l’oltraggio e la violenza sulle donne: crisi esistenziali, disoccupazione, istinto disordinato, etc. Solo retaggio di una cultura maschilista e patriarcale. Ognuna di noi e tutte insieme continueremo a fare la nostra parte: dibattiti, cortei, sensibilizzazione nelle scuole, costituzione di parte civile nei processi di violenza di genere e quant’altro possiamo immaginare. Un impegno necessario ma sempre più doloroso.
La battaglia e il coraggio delle donne non bastano. È tempo che tutti gli uomini accettino di diventare adulti e responsabili. È tempo che gli uomini violenti e gli stupratori siano emarginati dagli altri uomini.