la corruzione è ovunque, e la uccidono
Daphne Caruana Galizia era una giornalista d’inchiesta che aveva scoperchiato pentoloni di cose immonde e, com’è nell’ordine delle cose immonde, è stata assassinata per metterla a tacere.
L’assassinio con carica d’esplosivo nell’auto che guidava è avvenuto ieri a Malta, dove operava e indagava sul centro di affari illeciti e sporchi che aveva scoperto e sulla corruzione diffusa in cui erano implicati, secondo le sue indagini, i vertici politico-amministrativi dell’isola con legami e diramazioni in altri paesi europei e oltre.
«Ci sono corrotti ovunque, la situazione è disperata» è l’ultimo post nel suo blog Running Commentary, di appena pochi minuti prima dell’attentato.
La mente va inevitabilmente all’assassinio della giornalista russa Anna Politkovskaja, zittita a colpi di pistola nell’androne di casa a Mosca il 7 ottobre 2006, per le sue accuse allo zar Putin di conculcare i diritti civili in Cecenia.
Assassinare i giornalisti che ficcano il naso dove mafia e malavita di ogni livello non vorrebbero, è nella norma dalle nostre parti e l’elenco è tristemente lungo, gli assassinii di Francese De Mauro Siani Impastato… tutti nel meridione d’Italia (e all’estero Ilaria Alpi e M.Grazia Cutuli, fra gli altri) , ci ricordano che a toccare certi argomenti e soprattutto certi potentati si rischia la vita e così parecchi si adeguano, muti sordi ciechi.
A noi non resta che piangere i martiri della libertà d’espressione, delle verità che non si debbono conoscere, delle indagini che non si debbono fare, delle persone che non si debbono toccare, aspettando che altre/i con la schiena dritta rischino la vita pur di seguire la strada tracciata da Daphne, Anna e le/gli altri.
La situazione è davvero disperata, povera Daphne.
(in copertina, Daphne Caruana Galizia. In alto la sua auto dopo l’attentato, sotto Anna Politkovskaja, da Google)