la scelta
Come far comprendere che qualsiasi azione che noi facciamo consiste in un’assunzione di responsabilità?
Rimanere o andare. Ribellarsi o sopportare. Aggiungere o togliere. Costruire o distruggere. Fermarsi o procedere. Per ogni azione abbiamo la responsabilità della scelta, comunque sia.
A questo punto è vietato lamentarsi. Qualunque sia stata la scelta.
E allora? Che fare? Intanto non possiamo più scaricare la responsabilità delle nostre scelte sugli altri. Mai più.
Siamo noi che decidiamo la direzione da dare alla nostra vita, se rimanere o andare… E sia che si rimanga o che si decida di andare, occorre affrontare la scelta, affrontarla con energia, senza deviazioni, senza esitazioni, altrimenti accade di rimanere in una sospensione, in una vaghezza, convinti che ciò che abbiamo scelto non sia dipeso da noi ma da situazioni esterne a noi. Non è proprio così.
Alla base c’è sempre la migliore convenienza. Occorre accettare che le scelte siano fondate su questa base. La valutazione che facciamo è a volte implicita e, spesso, anche indicibile. È la realtà dei fatti e proprio questa realtà non ci consente di eludere, di evitare la responsabilità.
Da qui inizia il percorso su come migliorare la propria esistenza se la scelta non è risultata poi così tanto conveniente. E non abbiamo altra scelta se non vogliamo rimanere nella sospensione, nell’incertezza e nella vaghezza del lasciarsi vivere invece che vivere e quindi è vietato lamentarsi.
Lo strumento? Stilare bene il proprio progetto di vita e soprattutto correggere e cercare soluzioni alternative, nuove direzioni, senza arrendersi mai.
Oggi fare una scelta è impresa ardua cara Ornella. Esempio metaforico: un tempo in gelateria sceglievi crema o cioccolato oppure limone e pochi altri gusti…sono entrata in gelateria e mi girava la testa tra stracciatella. pistacchio, puffo, nocciola, zabaione, zuppa Inglese, fragola, melone, cocco, caffè, vaniglia, iquirizia, fiordilatte, menta,bacio, cassata, frutti di bosco, anguria, banana, mela, gianduia, amarena, tiramisù, crem caramel, panna cotta, kiwi, marron glace, torrone, limoncello…..
A questo punto non ho scelto nulla, ho optato per uno yogurt con lo sciroppo di amarena, meno calorico e più definito
Silvia, affermato, venerdì pomeriggio, durante un incontro con circa trenta studentesse del Liceo delle Scienze Umane di Caccamo che il dubbio è la spinta ad approfondire per andare avanti, andare oltre altrimenti lo deformiamo in un falso alibi per non decidere e, come affermi tu “passiamo la mano ad altri o al caso”.
Grazie infinite
grazie Ornella per la tua cordialità…in ogni caso optando per lo yogurt ho fatto una scelta: quella di non mangiare il gelato
e ti assicuro che un tempo il gelato mi piaceva tanto!!!
Ripensando alla mia esperienza, ogni scelta è stata dettata dalle circostanze precise di quel momento, non c’è mai un prima o un dopo e per questo posso dire di non rimpiangere quasi nulla. Ad ogni bivio bisogna decidere quale direzione prendere e non possiamo sapere ancora se sarà una strada in salita o in discesa, agevole o meno. Ma se vogliamo andare avanti non ci si può fermare al bivio ponendoci tanti domande e facendoci vincere dai dubbi. Concordo che non scegliere nulla è di per sé già una scelta e forse la peggiore perché passiamo la mano ad altri o al caso!
Gemma e Silvia scusatemi ma scrivo un una tastiera di cellulare e aumenta l’errore.
Che pasticciona!
Gemma, sicuramente riuscire a scegliere tra tante offerte, può aumentare la confusione ma è un rischio che dobbiamo correre.