Di bella presenza dal “Corriere della Sera” del 21.12.17
«Cercasi impiegata di bella presenza per tirocinio, durata 6 mesi più proroghe, part time 20 ore settimanali, retribuzione 400 euro mensili». Più che un annuncio, quello apparso sul portale istituzionale di Garanzia Giovani è un telegramma sulla condizione di degrado in cui versa il lavoro. Non è apparso sul sito di un’agenzia privata, ma all’interno di un progetto di governo e regioni finanziato dalla reverendissima Unione europea. Non riguarda una zona disagiata, ma la provincia di Pavia. E a segnalarlo non è stato Che Guevara, ma il mite giuslavorista Michele Tiraboschi, già assistente del professor Biagi ucciso dalle Br.
Riepilogando. Per ottenere il posto devi accettare il solito impiego ballerino che ti impedisce di programmare non dico una famiglia, ma un affitto. Il part time significa che, con un atto commovente di generosità, ti lasciano mezza giornata libera per cercartene un altro, magari in nero. E lo stipendio da 400 al mese certifica che il tuo lavoro viene valutato circa 5 euro l’ora. Quanto quello degli schiavi, che però avevano vitto e alloggio pagati. E per accedere a tale delizia, che la mancanza di alternative rende persino appetibile, con un salto carpiato nel tempo ti è richiesto come unico requisito la bella presenza. Da una giovane donna si pretende ancora e soltanto questo: l’aspetto gradevole. Una pianta ornamentale fungerebbe altrettanto bene allo scopo, ma mantenerla costerebbe molto di più. Troppo per questa Europa che chiede bella presenza e continua a brillare per la sua assenza.