falsità vecchie e nuove, in rete e fuori
Ci sono molti più modi di dire il falso che non di dire la verità, o almeno ciò che ciascuno ritiene sia la (propria) verità. Sia perché falsità, menzogne, calunnie, in quanto venticelli, si insinuano e si espandono e si gonfiano di altri elementi in modo incontrollabile, sia perché si prestano assai più del vero ad essere piegati a servire interessi nascosti, e quindi ad essere amplificati ad arte. Le falsità rimbalzano da un mezzo di comunicazione ad un altro, lievitano nella Rete, fino a diventare oggetto di studio e di preoccupazione, come mezzo di manipolazione politica. Ma, dalla Rete, arrivano anche le parole che aiutano a disvelarle. Così, pochi giorni fa un giovane fisico, Federico Carta, si è espresso su Facebook, suscitando più di 12.000 commenti, sulla sorte dell’esperimento SOX.
In breve, accade che, nei Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso, sia stato predisposto un esperimento scientifico, denominato “SOX”, di grande importanza a livello internazionale, per cui occorre utilizzare materiale radioattivo. Grazie ad una trasmissione televisiva e ad un allucinante dibattito condotto su media vecchi e nuovi, i Laboratori sono diventati Centrale nucleare e l’esperimento presentato come preludio alla fine del mondo, nonostante i più grandi scienziati di tutto il mondo abbiano sottolineato con rigorose argomentazioni l’assoluta sicurezza con cui sarebbe avvenuto.
Accade, di conseguenza (ed è questa conseguenzialità ciò che davvero è pericoloso) che la Commissione attività produttive del Consiglio regionale d’Abruzzo approvi una risoluzione presentata dal Movimento 5 stelle, tesa a bloccare l’esperimento, che, a questo punto, quasi sicuramente, non avverrà.
Questi i fatti; il commento del giovane studioso sintetizza bene quello che in molti pensiamo e diciamo, sempre, però, troppo pochi per sovrastare le falsità urlate che ci soffocano.
Federico, che vive all’estero, conclude infatti con lapidaria amarezza dicendo come venga preso in giro, per quanto accaduto, dai colleghi di mezzo mondo, ed esortandoci a chiederci come e soprattutto perché avvenga la tanto deplorata fuga dei cervelli (in specie, dico io, dei nostri migliori scienziati). E, davvero, non trovo nulla da aggiungere.
ancora una volta i M5 stelle rivelano il loro vero volto oscurantista e mistificatorio
Il problema è generale, che poi una o più parti politiche ci mettano il cappello sopra è fisiologico (purtroppo), ma alla base c’è un diffuso senso di sfiducia verso gli esperti e ribellione verso l”establishment” (di cui ricercatori e scienziati vengono visti come parte “esecutiva”).
Siamo in una fase in cui l’assenza di punti di riferimento, il malcontento per il reale o spesso apparente impoverimento, e una istruzione insufficiente a formare uno spirito critico, portano a clima di rancorosa irrazionalità.
Sfotterli o chiudersi nelle nostre echo chamber non risolve il problema, occorrerebbe un’azione didattica dialogante per recuperare alla razionalità la massa confusa. Ma chi ha il tempo? Chi mette le risorse? Chi la volontà politica?