Rivoluzione culturale da “La Stampa” del 07.12.17
….Il nostro sistema cultura è vecchio, feudale, avvitato attorno a schemi in cui il potere viene prima del sapere, che porta a ritardi, interventi impropri, oblii, che fa a pugni con il mondo della ricerca universitaria, anch’esso flagellato da regole che lo hanno portato all’impotenza. Un sistema cultura avido e cieco che morde chi ha volontà, che porta a mafie, indipendentismi e anarchia. Il Paese non si può permettere altro silenzio. Occorre «liberare» la cultura e farla catapultare nel mondo di oggi, nel profumo del domani. Occorre una «rivoluzione culturale», che entri nei cuori di tutti; che porti i giovani a occuparsi di cultura, che entri nelle famiglie, nella scuola, all’oratorio, nei social network e nell’editoria.
Ed è questo il momento di farla: abbiamo un sistema politico putrescente da reinventare, uno scolastico da rinnovare, spese pubbliche da dimezzare, ministeri da ridurre, perché lo Stato diventi leggero e amico. Pensiamo al merito, ai cervelli che restano, prima ancora che ai rientri di quelli fuggiti. Non premiamoli per il colore politico, scegliamo gli onesti capaci e non solo gli onesti, creiamo start up innovative e think tanks della cultura, sosteniamo con crowdfunding le culture regionali, introduciamo il servizio civile obbligatorio, semestrale, come «materia» d’esame di maturità. Partiamo da qui, dalla «Grande Bellezza», per diventare una vera nazione.