Le elezioni dell’insicurezza, era tutto già scritto da vent’anni da “Il Fatto Quotidiano” del 10.03.18
…Cito Bauman (La solitudine del cittadino globale, p. 58), con l’unica avvertenza che in Italia il fenomeno è esploso con i soliti vent’anni di ritardo. «Per farla breve, i governi non possono francamente promettere ai loro cittadini un’esistenza sicura e un futuro certo; ma possono per il momento alleviare almeno in parte l’ansia accumulata (approfittandone anche a fini elettorali) con l’esibire la loro energia e determinazione in una guerra contro gli stranieri in cerca di lavoro e altri estranei penetrati senza invito nel giardino di casa, un tempo pulito e tranquillo […] Agire in questo modo […] potrebbe compensare la sensazione avvilente di non sapere cosa fare».
I sondaggi post-voto confermano. Pochi di noi hanno avuto a che fare con criminalità o terrorismo; tutti, invece, ci confrontiamo con l’insicurezza, la precarietà del lavoro, l’informatizzazione che cancella i nostri impieghi, la concorrenza del lavoro a basso costo degli immigrati, le delocalizzazioni delle fabbriche nel selvaggio est. Così nel Nord, meno povero, ha vinto la Lega, promettendo rimpatri di immigrati. Nel Sud, più povero, hanno vinto i Cinque Stelle, promettendo il reddito di cittadinanza. Che dire? Almeno il M5S promette di combattere l’insicurezza vera, quella sociale. Mentre la Lega continua a prendersela con il bersaglio più comodo.