mani amiche
Secondo dati ufficiali nel 2017 a Tijuana, Messico, al confine con gli Stati Uniti, c’erano 1.425 persone provenienti da Haiti. Molte hanno ottenuto un permesso permanente. La consapevolezza dell’inopportunità di entrare negli States – arresto e rimpatrio – vietava altri approcci. Uomini, donne, bambini, donne incinte.
Gli haitiani pensavano che la loro permanenza al confine sarebbe durata poco, ma nel 2016 Obama ha limitato l’accesso e con l’elezione di Donald Trump le regole di ingresso si sono inasprite ulteriormente.
Così moltissimi sono rimasti bloccati lì.
Bianca Tema Mercado si è interessata all’ostetricia presto, quando a sedici anni diventa madre per la prima volta. Il ricordo, anche dopo altri tre figli, la fa soffrire ancora per un parto violento e solitario senza una mano amica da stringere. Anche Ximena Rojas ha vissuto la stessa violenza ostetrica. Negli ospedali pubblici, in Messico, le donne non possono essere accompagnate da nessuno durante il parto, nemmeno la madre di Ximena ha avuto la possibilità di entrare.
Quando le esperienze sono simili e le aspettative di migliorare la qualità della vita convergono, il destino favorisce gli incontri. Bianca e Ximena hanno creato un centro di solidarietà concreta.
L’ambulatorio Salud Digna di Tijuana offre esami a prezzi ragionevoli. Molte donne haitiane lo frequentano, tutte accompagnate da Bianca Tema e Ximena Rojas ostetriche che le assistono gratuitamente.
Con i soldi raccolti da donazioni pagano i costi degli esami e l’affitto di una stanza dove ricevono le pazienti.
Oltre all’assistenza, un corso on line di preparazione e visite di gruppo. All’Hospital General di Tijuana le future mamme vivono il travaglio in stanze da dodici, che a volte ospitano fino a venti donne.
Non c’è controllo prenatale, a volte basta una scusa per un parto cesareo. Il Messico vanta il quinto posto al mondo per numero di parti cesarei: 45 donne su cento sono sottoposte a questo trattamento. Tre volte, il massimo raccomandato dalla Organizzazione mondiale della sanità, cioè un tasso che oscilla tra il 10 e il 15 per cento.
Ximena e Bianca lavorano insieme per permettere alle donne, soprattutto haitiane al confine, un parto che le rispetti e offra un trattamento dignitoso e benevolo durante il travaglio.
Queste due donne non hanno la valenza, il riconoscimento, la voce di tante altre figure più autorevoli.
Sono piccole donne che non si chiamano Malala, ma tanto quanto lei permettono e offrono un momento di vita migliore a chi la vita non regala nulla.