accenno di un canto primaverile
Il vento portò da lontano
l’accenno di un canto primaverile,
chissà dove, lucido e profondo
si aprì un pezzetto di cielo.
In questo azzurro smisurato,
fra barlumi della vicina primavera
piangevano burrasche invernali,
si libravano sogni stellati.
Timide, cupe e profonde
piangevano le mie corde.
Il vento portò da lontano
le sue squillanti canzoni.
Questa deliziosa poesia ci è stata mandata da una nostra saltuaria collaboratrice Silvia Romanese, grazie Silvia auguri a te e a tutte le lettrici.
Scegliendo grandi poeti si hanno grandi poesie, Blok è uno dei più grandi fra tanti poeti russi le liriche dedicate alla moglie sono per me le più belle.Brava Romanese.