Una bambina, a Giostra. Messina.
Leggo una delle tante notizie di cronaca sul giornale.
Alle due di notte del 9 maggio, una bambina chiama il 112 per chiedere aiuto: l’uomo di casa sta picchiando la madre. I carabinieri troveranno la donna a terra sanguinante, abbracciata alla figlia, di 6 anni. L’uomo, che picchiava spesso la donna (per questo la bambina si era scritta il numero di telefono da chiamare in casa d’urgenza) è poi scappato (ora è ai domiciliari). Una notizia come tante, forse meno tragica di altre: perché mi ha così colpito? Perché è avvenuto a Giostra, un quartiere popolare di Messina, la città dove ho vissuto molti anni. E in quel quartiere, come attivista delPCI, ho fatto innumerevoli riunioni di caseggiato con le donne, decine di comizi nelle strade e in piazza, ricordo le le case. Erano gli anni cinquanta-sessanta, parlavamo di diritti dei poveri e delle donne, di democrazia politica, di una società nuova che dovevamo costruire insieme. Ci sembrò, a un certo punto, di avere fatto qualche passo avanti. Con gli abitanti del posto furono organizzate le Feste dell’UNITA’, si ascoltavano canzoni e si parlava di libri e di scuola. Certo non erano ancora nati né l’uomo picchiatore né la donna picchiata…Allora, tutto resta uguale? Permanente e immodificabile il degrado dei quartieri poveri, la violenza di genere, la solitudine delle periferie?
Poi penso: cinquanta anni fa, una bambina di sei anni non avrebbe trovato la determinazione e l’abilità di chiamare al telefono i carabinieri, per salvare la madre.
una bambina è capace di molto ma ci vuole una donna per raccogliere la sua testimonianza e renderla possibile e forse pubblica, lei stessa cresciuta si spera troverà gli strumenti dare voce a se stessa in modo ancora più compiuto e libera.
ma ci vuole tempo e sostegno da parte di tutte. chi ha salvato la propria madre deve prima di tutto salvare se stessa, chi ha amato con un sentimento forte e sanguinoso la propria madre, in un reticolo di cose contrastanti e contrastate, avrà la vita segnata e amareggiata nel profondo. salvare la propria madre non salva te stessa, non salva se stesse/i.
rimane la speranza di vivere il presente sperando appunto che non tutto non sia compromesso e liberandosi prima di tutto delle presenze criminali….come ha fatto la bambina.
Maria
21/05/2018
Cara Simona dato che non ho altri modi ti scrivo qui, nella tua creatura, ma non ti pare che ci sia una sostanziale inimicizia tra le donne politiche? Non senti anche tu la necessità da 72 anni di storia della repubblica che una donna guidi l’Italia? Perchè in 72 anni nessuna donna capo di governo o presidente della repubblica? Eppure ne hai conosciute donne brave da potersi impegnare in questi ruoli di decisione…in questi luoghi segnati dagli ormoni maschili. Perchè secondo te le donne di sinistra non sanno esprimere da loro stesse una loro collega come capo di governo? Perchè sono renziane o altro e non sanno essere se stesse e amiche tra loro da proporre in massa e con forza un nome di donna per guidarle, nel partito, nello stato?
Se vuoi rispondi, poi ti dirò le mie idee e i miei progetti se ti va di ascoltarle.
Tu da donna come ti senti dopo 72 anni passati a votare nomi maschili per la guida dell’Italia? Lo so che ne hai fatte battaglie per invertire la rotta, questa ineluttabile rotta per cui oggi la nave è catastroficamente alla deriva di destra dichiarata o camuffata. Le donne di destra sono una contraddizione in termini.. Che ne pensi?
Ciao Simona
Maria Lo Bianco
ps ho problemi alla vista. spero di guarirli.
Cara Simona sono stanca.
A presto
spero tu stai bene.
Maria
Colgo questo spazio per segnalare un libro commovente e bellissimo Una donna di Annie Ernaux, scrittrice brava e di cui leggerò tanto altro mi auguro. Sicuramente l’avete letta.
Continuo approfittando dell’ospitalità di Mezzocielo a cercare di raggiungere alcune donne che vorrei facessero parte del mio progettato esecutivo. Vorrei all’economia Valeria Ajovalasit, già presidente di arcidonna, , alla salute la dottoressa Cordova, presidente di un organismo nazionale che si occupa di di tumori e segnatamente tumori femminili, (lavora all’ospedale policlinico di questa città), all’ambiente la donna di cui non ricordo il nome che ha fatto l’iniziativa di mettere dei fiori nei cestini della spazzatura, come sola e unica sottosegretaria alla presidenza del consiglio mi piacerebbe avere la compagnia di gisella modica (società delle letterate e mezzocielo), poi restano da pensare altri ministeri. Quello per l’Africa e quello per i bambini e le bambine. accetto proposte.anche se su quello. per i bambini ho in mente la dottoressa Mondello (psicoanalaista ed esperta del settore) e Leonora Cupane (psicologa ed esperta di terapia della narrazione, narrazione come terapia).
Cara Beatrice Agnello il tuo contributo è fondamentale, scegli da te su cosa ti vuoi impegnare, con dolcezza e simpatia, maria.
Ho già avvisato beatrice monroy e daniela dioguardi sui loro rispettivi incarichi, cultura e riforme costituzionali. Saranno anche le due vicepresidenti del consiglio e le mie più strette collaboratrici…se vorranno, se accetteranno, se se la sentiranno.
Grazie dello spazio care amiche sono seria e sto male ma se forse riesco a realizzare a realizzarmi così forse starò meno male.
speriamo bene, coltiviamo un briciolo di speranza.
ps …intanto io maria lo bianco cerco sempre un luogo ma care amiche questa non è una cosa positiva, però ve la volevo dire.
se realizzeremo il governo lo cercherò sempre meno.
un caro saluto a Simona Mafai persona magica e sensibile e affettuosa e umana. L’ho aiutata a sistemarsi la giacca.
ps penso alle prime cose da fare appena saremo insediate.ne parleremo. Ah, ho un nome anche per il ministero della famiglia ma ne parleremo anche se ho già deciso, unico uomo in squadra.
….alla Comunicazione penso a tante giornaliste di qui e di fuori ma forse ho nel cuore il nome di una donna che non conosco di persona la giornalista Marina Turco. Per gli esteri accetto proposte ma penso a Lucia Goracci e Giovanna Botteri.
Grazie dello spazio che mi concedete e non pensatemi come una persona azzardata quanto meno ma come una che vorrebbe stare un po’ meglio dentro di sè, a partire da sè e con se stessa.
UN caro a presto
Maria l.b.
cara simona scusa se ti disturbo, ti volevo dare la buona notte con molta paura nel cuore e aspettando un po’ di pace. ricevo la tua benedizione. io lo dicevo ai miei gatti ma aspetto tempi duri.lotterò ma sono triste.
m.
frase banale svuotata di significato la politica dal volto umano..ecco io dirò nel mio discorso di apertura o insediamento siamo tutte donne dal tasso di umanità elevatissimo, ricche di intelligenza e sensibilità.
grazie dello spazio
maria lo bianco
Cara simona, scrivo a te e spero che leggano altre lettrici di mezzocielo. ho incotrato alla presentazione di un suo libro la monroy, volevo fare una domanda al ternine della presentazione, e prima avevano detto via alle domande e subito dopo lei ha detto niente domande.allora mi sono avvicinata per dirle peccato volevo fare una domanda e lei, la monroy, mi ha detto, no maria basta e poi rivolta ad altri ha detto: mi perseguita.
dato che non ho avuto altri contatti con la monroy se non questo progetto per cambiare un po’ le cose qui da queste pagine ti prego, cara simona, di riferire alla monroy che se si sente perserguitata è un suo grave problema. dal canto mio le chiedo anche scusa per averla inserita in sulle righe virtuali di un pc. la tolgo subito. si è liberata una casella al ministero della cultura. avanti chi se la sente altrimenti lo assumerò io.
non è un gioco, è un progetto che voleva sollecitare le coscienze addormenatte o meglio dormienti di questa città gravemente perduta e corrotta e mistificatrice. pensavo che solo dalle donne poteva partire un vero reale cambiamento ma ho fatto un grave errore di valutazione. ho sbagliato.
si sollecitano risposte a partire da te cara simona e poi dalle altre lettrici di mezzocielo. che delusione.
ma ho le spalle larghe ne ho vissute di tutti i colori, questa è una virgola. la tolgo.
aspetto riscontri.
maria lb