Il riscatto delle donne nel secolo dei lumi
Che donne le nostre antenate del ‘700! Tante seppero far valere i propri diritti a una vita dignitosa, come la contessa Isabella Teotochi Albrizzi, che, al ritorno da Corfù, convinse il primo marito Carlo Antonio Marin ad allontanarsi dall’estesa e ottusa parentela per andare ad abitare in una piccola casa veneziana, dove diede vita a uno dei più famosi salotti d’Europa, o come la poetessa Luisa Bergalli, abile traduttrice di Terenzio e testi biblici, che a soli ventitré anni si fece aprire i più ampi archivi delle biblioteche veneziane per portare a termine la prima Antologia dei Componimenti poetici delle più illustri rimatrici di ogni secolo (Venezia 1726). E tutto grazie ai suoi meriti, poiché tra l’altro scelse un marito di suo gusto, di dieci anni più giovane, Gasparo Gozzi, che introdusse alla poesia e con cui condivise le difficoltà economiche derivanti da una vita dedicata alle lettere, ma portò a termine la sua opera, consapevole del suo ruolo di pioniera, come lei stessa scrive nell’Avviso ai Lettori, quale testimone dei meriti femminili, e perché così…”mi lusingo di trovare qualche compatimento”.
Eppure, doveva essere già nota nei salotti veneziani, se Rosalba Cariera ce la mostra in un ritratto con una corona d’alloro in testa. Le opere selezionate forse oggi ci fanno sorridere, però fu lei a portare alla ribalta la grande voce della poetessa Gaspara Stampa, anche se la storiografia dell’ottocento la ignorò, assegnandole solo il ruolo di moglie di Gasparo Gozzi.
Anche la musicista Maddalena Lombardini, allieva prediletta di Giuseppe Tartini, fu artefice del proprio avvenire, pur partendo da una posizione sociale di assoluto svantaggio, come corista dell’Ospedale dove trovavano rifugio le orfanelle, che per sostentarsi venivano “affittate” per i più svariati mestieri. Pure, dimostrando un talento particolare, come nel caso di Maddalena, si poteva ambire a studiare altrove, per esempio a Padova, da dove, per aiutarla negli studi, il maestro Tartini le scrisse numerose lettere, poi utilizzate come trattato di studi per violino. Nonostante gli sforzi del maestro, volti a trovarle marito perché potesse vivere una vita più serena, si sposò con un musicista di sua scelta, con cui partì per Londra in cerca di fortuna. E siccome la fortuna aiuta gli audaci, a Londra riuscì ad avere successo, come compositrice prima (apprezzati i suoi quartetti per archi) e come corista poi, grazie anche alle sue capacità imprenditoriali che la videro promotrice di se stessa anche sui giornali: come si suol dire, “aiutati che Dio ti aiuta” e Dio, forse nelle mentite spoglie di un prete dei mendicanti partito con lei ed il marito, non l’abbandono’ mai, tant’è che diversi amici e parenti beneficiarono della sua morte.
Storie insolite, queste portate alla luce dal progetto “Eppur ci sono…”, grazie all’alacre determina-zione di Vittoria Surian, fondatrice dell’Associazione Eidos, che tanto ha contribuito dal 1986 alla divulgazione dell’arte delle donne. La storia continua.
Meno male che esiste l’associazione Eidos.
Maria lb