Una storia di ragazze ansiose di ottenere la propria libertà e realizzare i propri sogni
Grazie a un programma di Rai Storia mi sono recentemente appassionata alla figura di Alba De Cespedes e al suo romanzo ormai introvabile: ”Nessuno torna indietro”, scritto nel 1938 quando l’autrice aveva solo ventisette anni. Mi sono ricordata di aver visto uno sceneggiato televisivo RAI tratto da questo romanzo negli anni 80, in cui dietro quella che sembrava una storia di amicizie giovanili emergevano contenuti molto più profondi mortificati dalla regia. Così ho cercato il romanzo sul catalogo Feltrinelli, poi su IBS, poi su Amazon e, a parte una costosissima raccolta di tutte le opere dell’autrice, non ho trovato né la versione cartacea né quella in formato e-reader. Alla fine, ho dovuto scaricare dal web una copia taroccata in PDF e trasferirla sul Kindle indignandomi del fatto che “Nessuno torna indietro” sia caduto nel dimenticatoio come il resto delle opere della sua autrice. Il romanzo è molto ben scritto, con personaggi femminili forti, indipendenti e inusuali per l’epoca. “Nessuno torna indietro”’ è un romanzo di formazione, ma formazione alla libertà, a non tornare indietro dopo gli anni dell’università. Si narrano le vicende di un gruppo di studentesse fuorisede in un pensionato gestito da suore, che nonostante l’epoca e la situazione si trovano in un inaspettato momento di autonomia, prima di ritornare alla vita che è stata disegnata per loro, che sarebbe il matrimonio per le belle e l’insegnamento in provincia per chi resta zitella. Invece loro vorrebbero andare oltre, non tornare indietro e tentare strade impensabili per l’epoca: la scrittura, l’insegnamento universitario, i viaggi intorno al mondo. Ovviamente si tratta di conquiste pagate con la censura sociale, la derisione, lo stigma morale. Fu tradotto in molte lingue ma, ovviamente, preso di mira dalla censura fascista. Autrice e editore resistettero alle pressioni senza cambiare una virgola del romanzo e per questo Alba de Cespedes subì una breve detenzione. Alba de Cespedes fu antifascista, partigiana, comunista, amica di Fidel Castro, femminista (o meglio, scrittrice di donne).
Un’autrice da rivalutare, ripubblicare, diffondere, leggere e divulgare.
Sono contenta che mezzocielo abbia riproposto una scrittrice che fu per me giovane molto importante e che ho trovato rileggendola attuale come se gli anni non fossero passati. Un bravo alla Cipolla per la sua scelta.
Ringrazio di cuore Adele Cipolla per avermi dato l’opportunità di conoscere questa grande autrice e la sua storia di vita. Confesso, con un pò di vergogna, che non la conoscevo e cercherò al più presto di leggerla.
Nell’entusiasmo, mi sono permessa di scrivere di lei sulla rubrica “Donne, donne” ad integrazione del suo bellissimo articolo perché sono d’accordo con la sua affermazione:
“Un’autrice da rivalutare, ripubblicare, diffondere, leggere e divulgare.”