“Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò col mio…”

25 luglio 2018 di: Anna Trapani

Un bel film e un bellissimo romanzo. Ci riferiamo a “Chiamami col tuo nome” di Andrè Aciman edito da Guanda. Il film di Luca Guadagnino con quattro nomination all’Oscar, tre Golden Globe e un Oscar per la migliore sceneggiatura di James Ivory porta sul grande schermo che le emozioni che il romanzo immediatamente suscita nel lettore. La storia d’amore che narra è delicata e brutale nello stesso tempo proprio come ogni storia che lascia un segno perenne nell’anima. Non è un amore qualunque quello narrato da Aciman, né la sua particolarità è data dall’essere un profondo legame omosessuale bensì dalla intensità della emozione che suscita nel giovane protagonista alla sua prima esperienza omosessuale, nonostante qualche passato interesse per ragazzi che però non hanno avuto esito. Il diciassettenne Elio si appresta a passare una nuova noiosa estate nel Ponente Ligure con i suoi genitori nella grande villa di famiglia. Il padre, professore, ha l’abitudine di invitare per sei settimane uno studente di New York per lavorare alla tesi di post dottorato e ciò innervosisce Elio che la prende come l’ennesima scocciatura. Si ricrederà immediatamente appena si troverà davanti Oliver: bello, aitante, sfacciato come solo un americano può essere. I due entrano subito in sintonia attratti l’un l’altro anche da comuni interessi culturali, da lunghe partite a tennis, da discussioni accese su libri e film passeggiate a piedi o in bici per le stradine del paese. Li lega pure la comune origine ebraica, anche se la famiglia di Elio è ebraica “in modo discreto” come dice sua madre mentre Oliver lo rivela sempre e a tutti, mostrando con spavalderia una catenina al collo con un simbolo ebraico. Il desiderio, nato già adulto, cresce sempre più tra dissimulazioni soprattutto da parte del più esperto Oliver, paura di non essere ricambiato da parte di Elio, ossessione che sfocia, per esempio, nell’indossare la sua camicia o il suo costume per sentirlo sulla pelle e assaporarne l’odore. Dal tormento all’estasi il passo è breve e si compie in una torrida notte in cui i due scopriranno il corpo dell’altro e il comune amore. Nulla potrà far cadere nell’oblio quanto avvenuto fra loro; ciò che è successo quella notte resterà nelle loro anime come uno spartiacque tra il prima e il dopo.

Quando si ritroveranno, vent’anni dopo, ciò che allora è avvenuto aleggerà tra di loro rendendo il rapporto speciale e insuperabile. Colpisce molto nel racconto la figura del padre di Elio che, capendo cosa è avvenuto tra i due, dà la sua benedizione a quel rapporto ineguagliabile che li unirà per sempre rammaricandosi di non aver avuto in gioventù un rapporto così unico e totalizzante. In sostanza un romanzo cui il film ha dato una seconda vita assolutamente meritata.

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