Polonia, donne in lotta per i propri diritti e contro il neonazismo
L’ultima manifestazione di donne polacche, che rivendicano il mantenimento della
attuale Legge sulla interruzione di gravidanza, si è articolata in cortei e seat-in tenuti davanti alle Curie arcivescovili di 16 città, tra cui Varsavia, Cracovia, e Bratislavia. Nel gennaio di quest’anno erano stati presentati in Parlamento due diversi disegni di legge. Uno, per la liberalizzazione completa dell’aborto entro la 12° settimana (attualmente in Polonia l’aborto è consentito solo in caso di stupro, di pericolo di vita per la donna, e di comprovata invalidità del feto). Questo ddl è stato respinto. L’altro ddl, intitolato “Stop all’aborto” è stato invece approvato in prima lettura, e prosegue l’iter per l’approvazione. Esso esclude come motivazione per l’interruzione della gravidanza la malformazione del feto, e propone di interrompere le diagnosi pre-natali. Il Presidente del partito “Diritti e giustizia” che sostiene questa restrizione, ha dichiarato: “L’importante è che il bimbo nasca, e venga battezzato. Poi, sarà sepolto!”. E’ contro l’approvazione di questa legge che le donne manifestano con particolare vigore.
Sono sempre le donne a mobilitarsi contro i movimenti neo-nazisti particolarmente attivi in Polonia.
Diciamo che le sorti dei diritti civili e delle libertà democratiche, in Polonia, sono nelle mani delle donne,
cara simona ma quando esce il numero di mezzocielo su carta? ancora non lo vedo
maria