I colori della solidarietà umana in una catena lunga duemila persone
Colori, allegria e una catena umana lunga almeno duemila persone, dagli scout alla sinistra: questo è il bilancio del presidio organizzato al porto di Catania in sostegno delle persone migranti e dell’equipaggio della nave Diciotti, caso balzato tristemente agli onori delle cronache di questi giorni anche per le conseguenze che potrebbe ancora avere sul piano internazionale.
Una protesta, quella messa in atto al porto di Catania, per lo più pacifica, che ha radunato uomini e donne dalle appartenenze più diverse, uniti nel contrasto alle politiche migratorie portate avanti da questo governo. Tra gli intervenuti, l’ex sindaco di Messina Stefano Accorinti ha commentato così il senso della giornata: «non ci possiamo girare dall’altra parte ed è quello che sta succedendo in questo momento storico, con questo governo e con Salvini. Mi colpisce molto che per voler scardinare l’Europa si trattino come scudi umani queste persone che già vengono da sofferenze impensabili, che sono causa delle politiche e della finanza dell’Occidente».
Toni duri anche dall’avvocata Paola Ottaviano, avvocata di Borderline Sicilia: «l’operazione del Ministero è assolutamente illegale e al di fuori di ogni cornice normativa». Già in tarda serata, la notizia dello sbarco dei migranti, ha fatto tirare un respiro di sollievo, anche se ci si chiede per quante volte ancora, in futuro, l’Italia dovrà essere protagonista di episodi come questi.