L’arte di catturare l’istante
Nell’epoca dell’high tech, degli smartphone sempre più accessoriati, delle macchine fotografiche digitali, fotografare è alla portata di tutti. Abbiamo la possibilità di scattare foto ogni volta che vogliamo, anche in quantità industriale, così da poter scegliere quella migliore da condividere.
In questo modo si sottovaluta in parte la vera natura della fotografia, un’arte moderna che nasce nell’800 a seguito d’importanti ricerche nel campo dell’ottica e della chimica. L’etimologia della parola deriva dal greco e significa “disegno della luce”: intuiamo quindi che una foto ha lo scopo di catturare un istante. Fotografare, un tempo, era un meccanismo molto più complesso rispetto a prendere lo smartphone e scattare. Per questo ai tempi dei rullini e della camera oscura per lo sviluppo fotografico, le foto erano limitate e utilizzate solo in poche occasioni: viaggi, ricorrenze, avvenimenti storici, eventi famigliari. Chi di noi non ha in casa vecchi album con foto delle vacanze al mare, cerimonie, gite? E sfogliandoli, percepiamo il passare del tempo e l’importanza di quei momenti diventa ancora più evidente; è per questo che, nonostante la tecnologia, anche oggi bisognerebbe scegliere con cura gli istanti da fotografare.
Da qualche anno a questa parte, si stanno diffondendo mostre di grandi fotografi in tutta Italia: attraverso le loro opere – alcune fotografie sono talmente belle, che non possiamo considerarle altrimenti – possiamo viaggiare per il mondo, rivivere altre epoche, percorrere la storia, ritrovare parte di noi. Possiamo anche andare nello spazio, vedere da vicino la Luna, le stelle, i pianeti.
Che si tratti di reportage o di mostre monografiche, sono un’esperienza da provare, anche per chi non è amante o cultore di quest’ arte.
La fotografia aiuta a mantenere vivi i ricordi, a non dimenticare il nostro passato; a volte può far male rivivere momenti vissuti, altre volte invece può farci comprendere chi eravamo e quello che siamo diventati.