Notte di mezza estate
Il cielo su Firenze inizia a mutare colore, arriva il crepuscolo, si iniziano a vedere le stelle, le costellazioni, pianeti, che si ha la possibilità di scorgere sia ad occhio nudo che attraverso telescopi, moderni e non, soprattutto quando ci si trova all’Osservatorio Astrofisico di Arcetri.
Siamo tutti qui, un centinaio di persone, che comprendono una fascia di età che va da 10 anni in su, stiamo aspettando che prendano la parola Cecilia Ceccarelli, eccellenza dell’astronomia presso l’Istitut de Planètologie et Astrophysique de Grenoble e Universitè Grenoble Alpes e Claudio Codella ricercatore dell’Osservatorio che si occupa da anni della formazione stellare. Cecilia e Claudio iniziano a spiegare a noi, chi più chi meno neofita dell’argomento, la storia di come sia nato l’Universo e di come e di cosa conosciamo attualmente e in minima parte di questa galassia di cui noi siamo un infinitesimo. Passano due ore, durante le quali sembra di imparare non tanto qualcosa in più sul mondo, ma su noi stessi, è come se fossero degli avi che raccontano a noi giovani la genesi della famiglia. E’ come essere sospesi nel tempo e nello spazio, non sembriamo in una grande città, poiché l’Osservatorio è distante dal centro del capoluogo toscano, si sente la natura e il fascino di ciò che siamo stati e stiamo divenendo.
Abbiamo la fortuna di avere una piccola finestra su ciò che ci circonda e soprattutto di avere a disposizione due menti come quella di Cecilia e Claudio. All’Osservatorio si riesce anche a vedere Saturno, grazie all’utilizzo di un telescopio del 1800, il pianeta sembra vicinissimo, sembra si possa toccare con mano, grazie a uno strumento costruito diversi secoli fa.
E’ come se, questa sera, il passato e il presente si fossero uniti. Sembra che, come disse Michael Crichton: “Se non sapevi la storia, non sapevi nulla. Eri una foglia che non sapeva di essere parte di un albero”.