UNA NOTIZIA BUONA, almeno in parte

2 agosto 2018 di: Simona Mafai

Molti di noi (i meno giovani) non hanno dimenticato la spaventosa guerra civile (vero e proprio genocidio) che sconvolse il Ruanda alla fine del secolo scorso (1994). Il conflitto senza pietà tra hutu e tutsi registrò circa un milione di tutsi trucidati e milioni di hutu in fuga. Quando si cominciò a ritessere un abbozzo di vita civile, e un difficilissimo sforzo di pacificazione, quasi tutti gli uomini risultavano colpevoli di atroci delitti, e furono in maggior partele donne chiamate a formare il nuovo Parlamento. E gli anni sono passati….E come stanno le cose ora? Uno sviluppo anomalo, ma certamente uno sviluppo – grazie anche agli aiuti internazionali. Le cifre parlano di una crescita economica del 7% annuo, una aspettativa di vita salita dal 48 ai 63 anni, il 90% della popolazione coperto dall’assistenza sanitaria, scolarizzazione in impetuosa crescita, produzione agricola enormemente aumentata. Una direzione politica autoritaria (nella quale non è chiaro che ruolo svolgano le donne) ) ha dato una forte spinta ad ogni tipo di modernizzazione con lo slogan “Smart Africa”. Ma ci sono molti lati negativi: poca democrazia, opposizione ridotta, un presidente (Kagame) autorizzato a restare al potere fino al 2034.
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(da Repubblica, 24.7.18)

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