Il mio aiuto verso le donne
Quanta brutta cronaca ci viene consegnata, ogni giorno. Ciascuno di noi segue con interesse l’evoluzione della società, i suoi accadimenti.
Guardi il telegiornale, e non sempre la tua attenzione è così vigile.
Com’è successo a me, nel mese di Settembre, quando nel Tg della notte ascoltai dell’ennesimo femminicidio perpetrato ad opera del marito. Quelli per me, erano giorni movimentati, feci parte della visita del Santo Padre nella Città di Palermo, calendarizzata proprio il 15 Settembre.
Tanta stanchezza mi ha portata a distrarmi dalla realtà, sono bastate 24 ore per realizzare che quella donna brutalmente uccisa dal marito, io la conoscevo bene. Si chiamava Angela Ferrara, una donna 31enne lucana amante della poesia e della scrittura.
Angela mi aveva scritto più volte, ci siamo anche sentite telefonicamente, in quel momento avvertii la sensazione di fallimento personale per non aver compreso quanto drammatica fosse la situazione, nonostante lei non mi avesse mai raccontato del suo disagio familiare.
Ripensandoci, il suo elogio nei confronti del mio aiuto verso le donne era tutto riferito a sé.
Ho provato il senso di smarrimento per non aver saputo comprendere oltre le parole dette; per non aver capito che la mia forza era per lei, e non per le altre. Che cercava conforto attraverso il mio fare.
Non mi perdonerò mai per non aver compreso cosa stesse per accadere.
Attraverso la poesia, la musica ed il mio aiuto verso gli altri si era rivolta a me.
Angela, mi chiedeva di pubblicare i suoi scritti (anche in musica) attraverso la pagina di Mete Onlus, e noi le renderemo sempre omaggio.
Ed ora farò quello che non ha potuto fare lei: presenterò il suo libro”. Iniziativa il 18 Ottobre a Matera. Poi il bis a Palermo il 16 Novembre alla libreria “Modus Vivendi” (presentazione a cura della Associazione “Fiori di Acciaio”). Un cammino che proseguirà, anche all’interno delle carceri italiane.
Bisogna educare la comunità al rispetto della dignità umana. Uccidere è un crimine.
Ancora una martire che ha sopportato sofferenze e umiliazioni credendo in un amore malato. Mi associo al rammarico di Giorgia Butera per quello che è accaduto e spero che la sua iniziativa possa scuotere molte coscienze.