La lettera
“Buongiorno Tina. Hai passato un buon fine settimana?” le chiese Linda, una delle colleghe con
cui era più in confidenza. “Ne ho avuti di migliori.” Lei si avvicinò e scrutò la faccia dell’amica.
“Rick?” “L’ho lasciato”, annunciò girandosi.
Questa è una delle situazioni che si trova a vivere la
protagonista del romanzo “La Lettera”, di Kathryn Hughes: Tina, sposata con un uomo: Rick,
alcolizzato e violento. La storia di Tina si unisce, grazie ad una lettera, ritrovata in modo casuale, a
quella di due giovani vissuti alla fine degli anni ’30. Leggendo ogni pagina, leggendo le storie che
si intrecciano, in un alternarsi tra passato e presente, sotto gli occhi del lettore, si ha la possibilità,
non semplicemente, di conoscere una storia che, non è mai scontata e che ha un finale quasi del
tutto inaspettato, ma di indagare la mente di una donna che subisce violenza, di indagare quali
possano essere i meccanismi che portano la vittima a difendere non se stessa, ma il suo carnefice.
“(…) e lei si vergognò ad ammettere, persino con se stessa, che se Rick fosse venuto a bussare alla porta l’avrebbe seguito subito, avrebbe fatto di tutto pur di tornare all’intimità del suo letto. Come un agnellino diretto al macello.
” Non è solo una storia d’amore, poiché tratta in maniera cruda delle
violenze subite all’interno delle mura di casa, che diventano lo stimolo per cambiare completamente la propria vita, dopo aver perso tutto, dopo aver perso, persino se stessi. Ed è proprio pagina dopo
pagina che il lettore si trova immerso nei sentimenti dei protagonisti, sia in quelli positivi che in
quelli negativi, l’autrice riesce a far sì che la storia di ogni personaggio diventi un po’ la nostra, che
si possa gioire e soffrire con loro. La storia di due giovani durante la seconda guerra mondiale, che
devono combattere contro un padre padrone, la storia di una giovane famiglia che vive negli anni
’70, distrutta dall’alcolismo del marito e, cronologicamente, si potrebbe inserire, purtroppo, anche
la storia di tutte le donne uccise per mano dei loro compagni/mariti/ex fidanzati, che solo
quest’anno hanno superato il numero di 40, questo è un libro che ci racconta sì una storia, ma forse, probabilmente, anche un po’ della nostra.
Da questa recensione, questo libro descrive delle storie che potremmo sentire ogni giorno, al telegiornale tra le notizie di cronaca, ma anche da conoscenti; i dubbi e le paure di chi affronta la violenza domestica, quella che forse fa più male. Sicuramente il prossimo libro da leggere.