“Appunti di una giovane anima” / Gabriele Bonafede
Costruire un edificio, mattone dopo mattone, non è mai facile! Specie se questo palazzo deve contenere un secolo di vita: 100 anni! E’ vero che dietro ha il meraviglioso Castello di Stameriena in Lettonia. Comunque, un secolo di avvenimenti sono tanti e bisogna dare atto al nostro concittadino, Gabriele Bonafede di essersi caricato sulle proprie spalle questo arduo compito.
Non desidero anticiparvi nulla, sarebbe un errore perché il libro va letto ed anche meditato. Ma come si fa a non accennare a questa San Pietroburgo, che cambia il suo nome in Pietroburgo, e poi in Petrogrado e ancora in Leningrado, per tornare negli anni successivi di nuovo ai vecchi nomi!
Come fare a non tentare di immaginare il dialogo che si svolge in treno tra quello che era il giardiniere del Castello e che ora è il capo delle guardie russe il quale deve esaminare i documenti per consentire alla Principessa di proseguire o meno il viaggio. L’ex giardiniere chiede a tutte le altre guardie di lasciarlo solo con la sua Principessa, con la quale trascorre mezz’ora: Cosa si dicono? Che cosa accade? Nel libro non c’è scritto, non lo sapremo mai !
E poi l’incontro Con Giuseppe Tomasi di Lampedusa: un giovane che va a Londra solo per divertirsi. Anche lei, La Principessa, in quel periodo abita presso l’Ambasciata Italiana a Londra. I due s’incontrano un attimo e si danno appuntamento per l’indomani nel parco di Kensington. Lì si ritrovano e le loro mani si sfiorano; passano tutto il pomeriggio con queste mani vicine ! Lui dimentica che deve divertirsi; desidera solo stare accanto a lei! E questo accade, anche se lei è sposata con un omosessuale che non l’ha mai toccata!
E’ l’amore folle che infiamma questi due fino alla scena incomparabile in cui la Pincipessa presenta a Giuseppe Tomasi il marito! E dice: Giuseppe, questo è mio marito !
Temo di aver detto troppo, ma non posso tacere l’arrivo di lei in Sicilia e l’incontro con la suocera, la madre di Giuseppe. Più che un incontro è uno scontro, due mentalità assolutamente diverse con il fatto , alla base, che lei è più grande di lui di due anni !
Il libro è stupendo e va letto pensando a questa enorme Europa descritta dalla Sicilia alla Siberia con tutte le variazioni che accadono nell’arco di 100 anni e con questi personaggi che la vivono momento per momento nelle loro nazioni che cambiano continuamente anche di nome.
Storico, poetico, soave, introspettivo… Questi alcuni degli aggettivi per commentare l’opera di Gabriele Bonafede.