Palermo ad ottobre
Palermo “Capitale della cultura” ha dispiegato tutto il suo fascino nello scorso mese di ottobre.
Oltre ai consueti splendori delle Vie dei Tesori, manifestazione che si arricchisce ogni anno di sempre nuovi luoghi e percorsi da scoprire tra le pieghe di una storia che possiamo ben dire millenaria, quest’anno l’offerta di cultura è apparsa inesauribile. Ricchissimi il Festival delle letterature migranti, con momenti di grande impatto emotivo oltre che di massima attualità, così come il Sabir festival, che ha offerto anche occasioni formative; una bella sorpresa per la città è stato il Festival E’ Filosofie, che ha suscitato interesse e consensi certamente superiori alle aspettative, con conferenze-dibattiti, lezioni magistrali e spettacoli sempre di altissimo livello, una scelta sagace dei luoghi ed un’ottima organizzazione. Di grande interesse anche l’evento “contemporaneamente”, curato dalla Fondazione Orestiadi in collaborazione con la Fondazione Sant’Elia, che ha visto convergere poesia, musica, narrazione, performance gestuale, in un percorso dipanato dal Museo Riso ai Quattro Canti e a Piazza Pretoria, lungo il quale erano installate opere di grandi artisti contemporanei. Paradossalmente, la tanto attesa Manifesta 12, biennale nomade europea di arte contemporanea, e’ apparsa, almeno agli occhi dei fruitori non specialisti, disattendere in parte le aspettative, forse eccessive; spesso più sorprendenti e affascinanti sono apparsi i luoghi (splendido, tra gli altri, Palazzo Forcella De Seta) e gli eventi collaterali.
Tante, quindi, le occasioni di conoscenza e di bellezza che Palermo ha offerto, rivelando segreti e
scoprendo possibilità impensate, a noi curiosi della cultura, quasi increduli di stare saltando senza
sosta da un’emozione all’altra in giornate sempre troppo brevi.