Un Sorriso, una Luce: Papa Francesco

28 novembre 2018 di: Federica Alluzzo

Non capita a tutti e tutti i giorni di poter stringere la mano al Papa. Difficile descrivere le emozioni provate il 21 novembre 2018 nel mio incontro con Papa Francesco.

Era il 13 novembre 2015 e mi trovavo a Parigi con una cara amica francese, in quanto il giorno dopo doveva tenersi una conferenza internazionale sul piano B per l’Europa indetta dalla sinistra di tanti paesi europei. Per fortuna alle 21.00 io e Celine decidemmo di ritirarci in Hotel per poi scoprire che a 2 km dal quartiere in cui avevamo cenato erano scoppiati diversi attentati terroristici, la strage del Bataclan rivendicata dall’ISIS. A parte la paura, mi faceva male la diffidenza nata nei confronti delle persone di colore. Per strada mi colpivano i passi veloci della gente e gli sguardi alle spalle, per vedere chi ci fosse, evitando bene gli stranieri. A partire da quel clima di tristezza e di terrore io e la mia amica creammo col corpo il simbolo della Pace e nacque una semplice sequenza di passi che immediatamente proposi a un ragazzo sconosciuto di colore, il quale accettò con fiducia di ripeterli con me; danzammo in un giardino insieme, così.. senza musica, ma per urlare al mondo che dovevamo rimanere uniti! E da quel momento La Danza della Pace, che fa parte del percorso della Danza del Diamante  è diventata per noi il simbolo dell’unione, accoglienza e integrazione .

La Giornata mondiale del Rifugiato è stata l’occasione per esibirci con questa danza nelle principali piazze di Palermo, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di circa 22 milioni di profughi e richiedenti asilo che lasciano il proprio Paese costretti a fuggire da guerre e violenza; del resto Palermo, con il Sindaco Leoluca Orlando si distingue per l’accoglienza.  Sulle varie iniziative scrissi un articolo in cui venivano riportate le parole di Papa Francesco sull’accoglienza e le mie riflessioni: Se è importante che l’Europa risponda all’emergenza della migrazione di massa, è anche necessario non usare le persone come ricatto per imporsi in Ue ma difendere sempre la dignità ed i diritti umani in generale. Tutta l’Europa deve accogliere chi ha bisogno, l’Italia non può essere lasciata sola. Occorre una revisione seria dei trattati ha messo in piedi un sistema  che consegna i migranti nelle mani di bande criminali per poter attraversare il Mediterraneo e per poter vivere dove approdano.

Ho pensato bene di mandare l’articolo che avevo scritto in Vaticano ed è così che dopo circa tre mesi hanno risposto dicendo che il Santo Padre ha voluto girare quella mail nella sessione Immigrati e Rifugiati del Dicastero e che, anche se il Papa non avrebbe potuto assistere all’esibizione di Danza del Diamante, sarebbe stato felice di avermi in Udienza dove mi avrebbe salutato personalmente. Arrivati a San Pietro siamo stati invitati a sederci sul sagrato, in prima fila. Dopo un’udienza in cui ha parlato dell’ultimo comandamento, Papa Francesco è andato incontro ai malati e anche a noi. Appena l’ho avuto di fronte, col suo sorriso e la stretta di mano, ho cercato di mantenere la lucidità e gli ho consegnato una lettera, condivisa anche col Sindaco e alcuni Sacerdoti, sull’importanza dell’integrazione e il valore della Danza del Diamante come forma di preghiera e mezzo di integrazione; ha ascoltato in silenzio annuendo appena. E’ un Uomo che rappresenta la più alta autorità religiosa riconosciuta d alla Chiesa Cattolica, ed anche a capo dello Stato della Città del Vaticano. Eppure sempre un Uomo; con le sue fragilità, la sua età, i suoi acciacchi e i suoi conflitti. Un Papa questo che ha saputo attrarre le simpatie anche degli atei, citato spesso ironicamente come “l’unico vero leader di Sinistra”, sempre vicino ai più deboli e rivoluzionario contro i poteri forti e lo spirito conservatore della Chiesa. Proprio per questo ritenuto scomodo a volte dalla Chiesa stessa. Insomma un Grande che sono stata felice e onorata di incontrare. Quello che Papa Francesco mi ha trasmesso in quei pochi secondi sarà presente in ogni passo di danza e della mia vita e mi responsabilizza nel procedere con più determinazione nella diffusione del messaggio di Pace: “siamo tutti come le facce di un unico Diamante che riceve la luce dall’alto, ma ha bisogno di ognuno di noi, con le sue caratteristiche uniche, per manifestarsi e irradiarsi all’esterno”.

 

 

3 commenti su questo articolo:

  1. Gemma scrive:

    Bello pensare a una persona sapiente che ogni giorno comunica, con il suo modo di essere, con naturalezza, con una semplicità alla quale non eravamo abituati, parole che invitano a riflettere, a metterci tutti, lui per primo, in discussione. I suoi modi gentili, il suo linguaggio colloquiale, il suo sorriso sono, come Federica ha saputo raccontarci, un invito a vivere in pace.

  2. Giusi scrive:

    Sono felice per questo riconoscimento. Sono una ballerina e so bene che la danza può essere usata come mezzo di comunicazione di messaggi nobili come questo messaggio di Pace. PAPA FRANCESCO dimostra di essere attento e come sempre rivoluzionario. A Carla Fracci ha detto che la danza è preghiera e lui stesso da giovane ballava il tango argentino. Penso che con questo Papa stiamo vivendo un momento storico memorabile.

  3. Roberto scrive:

    Federica cara, la pace, l’amore e la fratellanza non hanno colore, sono è obiettivi che papa Francesco con il suo essere uomo, prima che capo della chiesa, ci trasmette con ogni gesto e con ogni parola. Hai avuto il privilegio di stringergli la mano e presentargli il tuo essere dedita a tali valori. Conserverai nel tuo cuore per sempre tale esperienza e non ti nego che mi sono sentito rappresentato da te, io che amo questa terra e in particolare Palermo. Federica grazie e non stancarti mai.

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